Giambruno Gate, terremoto nei servizi: Pisani verso l’uscita

Il capo della Polizia è sempre più isolato: faide interne, sospetti e dossier, il caso Giambruno travolge i vertici della sicurezza.

Un presunto traffico notturno attorno all’auto dell’ex compagno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è trasformato in un vero e proprio terremoto istituzionale. Quella che inizialmente sembrava una segnalazione di routine o poco più, ha assunto contorni inquietanti, portando al centro dell’attenzione il capo della Polizia Vittorio Pisani. La sua gestione dell’intera vicenda è oggi sotto accusa: c’è chi la definisce opaca, chi la considera divisiva e fonte di imbarazzo per l’apparato dello Stato. La mancanza di trasparenza nei primi momenti dell’inchiesta, unita ad alcune scelte comunicative poco chiare, ha spinto molti a mettere in discussione la sua leadership.

Pisani e la questione Giambruno
forte imbarazzo sull’apparato dello Stato Cityrumors.it foto ansa

L’affaire Giambruno, dal nome dell’ex compagno della premier, ha innescato un effetto domino che sta coinvolgendo non solo i vertici della Polizia, ma anche i servizi segreti e il mondo politico romano. La fiducia nei confronti di Pisani, un tempo considerato figura solida e rispettata, si è rapidamente dissolta. Da Palazzo Chigi trapelano segnali evidenti di raffreddamento. Il ministro Matteo Salvini, che in passato aveva mostrato una certa vicinanza istituzionale, non spende più parole in sua difesa, e al Viminale si lavora già sotto traccia per individuare un possibile successore. In questo clima di tensione e incertezza, viene tirato in ballo anche l’ex direttore dell’Aisi, Mario Del Deo, con cui Pisani aveva intrecciato una collaborazione stretta e strategica: ora anche quei rapporti vengono passati al setaccio, alimentando il senso di una crisi interna che potrebbe avere sviluppi ancora più ampi nei prossimi giorni.

Gelosie interne e dossier scomodi: la doppia inchiesta con il caso Giambruno

Dietro al gelo istituzionale, si agita una guerra tra apparati. La Digos, inizialmente titolare del caso, è stata affiancata, e di fatto scavalcata, dalla Squadra Mobile su input dei vertici della stessa Sicurezza pubblica. Un affronto difficile da digerire, che ha acceso tensioni mai sopite.

agita il caso dell'ex della premier
Giambruno: il caso che fa polemica Cityrumors.it foto ansa

Il mistero sui due individui vicino all’auto si è infittito: prima sospettati di appartenere ai servizi, poi scagionati grazie ai dati telefonici, ma sostituiti da un improbabile ricettatore. Una narrazione che cambia con troppa disinvoltura e lascia aperte domande su coperture, depistaggi e lotte di potere che potrebbero ridisegnare gli equilibri della sicurezza nazionale.

Gestione cookie