Gli Stati Uniti lanciano un’offensiva aerea contro il temuto parassita verme della vite. Centinaia di milioni di mosche sterilizzate per salvare gli allevamenti
L’America del Sud si prepara a una battaglia aerea senza precedenti. Il nemico è microscopico, ma letale. Si tratta del temuto verme della vite (Cochliomyia hominivorax), un parassita carnivoro che sta risalendo dall’America Centrale. Per questo gli Stati Uniti hanno dato il via a una straordinaria operazione. Il rilascio aereo di centinaia di milioni di mosche sterilizzate nelle aree ad alto rischio al confine con il Messico.
Questo parassita è la larva di una mosca carnaria dal colore metallico. A differenza dei comuni insetti che si nutrono di carne morta, questa specie depone le sue uova nei tessuti vivi di animali. In rari casi, pure negli esseri umani. Una femmina può depositare fino a 300 uova in una ferita. In meno di un giorno, le larve si insinuano nel tessuto con conseguenze potenzialmente fatali. Se non trattato, il bestiame (principalmente bovini e cavalli) può morire in appena due settimane.
Le autorità hanno minimizzato il rischio per la salute pubblica dopo la prima infezione umana confermata in un uomo di ritorno dal Guatemala. Tuttavia, la preoccupazione è altissima tra gli allevatori del Texas e degli stati del Sud. L’avanzata del parassita, che dall’inizio del 2023 ha colpito Costa Rica, Honduras e Messico, rappresenta una minaccia economica enorme. Solo nello stato agricolo del Texas, un’epidemia incontrollata potrebbe costare circa 1,8 miliardi di dollari.
Per prevenire una catastrofe economica e ambientale, il governo statunitense sta lanciando una massiccia offensiva basata su una tecnica collaudata. Il metodo consiste nel rendere sterili i moscerini maschi, che vengono poi rilasciati dagli aerei. Questi maschi sterilizzati si accoppiano con le femmine selvatiche, le quali non riescono a riprodursi, portando a una drastica riduzione della popolazione infestante.
Gli Stati Uniti hanno utilizzato con successo questa tecnica negli anni ’60 e ’70, ma il Segretario all’Agricoltura Brooke Rollings ha avvertito che la minaccia attuale è “più grave che mai” e “ogni americano dovrebbe essere preoccupato”.
Per sostenere l’operazione, a Edimburgo, in Texas, è in costruzione una fabbrica da 750 milioni di dollari dedicata all’allevamento di mosche sterili. Questo perché l’unica struttura esistente a Panama ha una capacità di soli 100 milioni di mosche a settimana, un numero decisamente insufficiente. Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura, sono necessari fino a mezzo miliardo di mosche alla settimana per respingere efficacemente il parassita verso sud.
L’approccio draconiano degli Stati Uniti ha creato tensioni con il Messico, che ha definito “eccessiva” la chiusura delle frontiere al bestiame. Tuttavia, per gli allevatori americani come Bill Bullard, CEO di R-Calf USA, la misura non è solo giustificata, ma “essenziale” per salvare il settore.
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