Il messaggio della polizia che nessuno vuole ricevere: scatta l’allarme

Una nuova truffa sta prendendo piede nelle ultime settimane: decine e decine di segnalazioni hanno portato le forze dell’ordine ad uscire allo scoperto: ecco come funziona

Le truffe online continuano a viaggiare ad una velocità clamorosa: spesso superiore a quella delle persone addette ai controlli. Le forze dell’ordine cercano in ogni modo di mettere un freno alle iniziative di chi, sfruttando la buona fede e spesso la paura delle vittime, riesce ad estorcere con l’inganno cifre importanti. Attraverso dei trucchi sempre nuovi.

Messaggio polizia
Il messaggio della polizia che nessuno vuole ricevere: scatta l’allarme – cityrumors.it

Nelle ultime settimane la polizia postale sta provando a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che si corrono nel rispondere a determinate chiamate o messaggi. I malintenzionati hanno infatti creato una nuova forma di truffa online, destinata a cogliere nel segno e a sfruttare la poca conoscenza dell’argomento da parte delle famiglie italiane. L’ultima idea è quella di spaventare le persone, fingendosi dei responsabili delle forze dell’ordine.

La truffa che coinvolge la polizia: attenti a quei messaggi

I casi si sono moltiplicati nell’ultimo periodo, tanto da portare gli stessi responsabili della sicurezza, ad intervenire e a lanciare un allarme: “Se ricevete un messaggio, da chi si finge un poliziotto, non rispondete”. Questo è il sunto del messaggio che le forze di sicurezza stanno inviando ai cittadini. Alla luce delle nuove truffe che si stanno moltiplicando nelle ultime settimane. Le tante denunce ricevute, hanno portato le autorità ad intervenire e a spiegare nel dettaglio cosa sta accadendo nelle ultime settimane.

Truffe
La truffa che coinvolge la polizia: attenti a quei messaggi – cityrumors.it – Ansa Foto

Numerosi truffatori si sono finti responsabili delle forze di Polizia: hanno effettuato telefonate, o mandato messaggi e e-mail (spesso con il logo ufficiale delle Forze dell’ordine), simulando notifiche o atti giudiziari. Molte volte elencavano dei documenti che riportavano la firma di presunti dirigenti, capi di Polizia o responsabili di divisioni o reparti. La truffa era molto ben congeniata: queste bande criminali, sfruttando il grande sviluppo e l’estrema condivisione di materiale pornografico, si rivolgevano alle persone che contattavano, accusandole di avere delle prove schiaccianti legate alla visione di materiale vietato.

La Polizia scende in campo: “Non siamo noi”

“Abbiamo le prove che lei ha visionato materiale pedopornografico”, il succo del messaggio rivolto alle vittime. I falsi poliziotti simulavano la presenza di indagini in corso e promettevano di interrompere qualsiasi tipo di procedimento penale, nel caso in cui si fosse versata una somma di denaro “per interrompere le indagini in corso”. Una richiesta che spesso ha portato le vittime ad accettare: per evitare scandali o procedimenti.

La Polizia scende in campo: “Non siamo noi” – ansa foto – Cityrumors.it

I truffatori sfruttano loghi, intestazioni e nomi riconducibili agli uffici di Polizia per ingannare i destinatari dei loro messaggi, sfruttando la paura di un coinvolgimento in eventuali processi. La minaccia di andare incontro a conseguenze penali diventa l’espediente principali per indurre le vittime coinvolte a pagare. Dopo aver ricevuto numerose denunce, la Polizia ha deciso di scendere in campo e di invitare tutti i cittadini a non rispondere a questi messaggi e a non credere a possibili scorciatoie proposte.

Le forze dell’ordine ammoniscono tutti i cittadini nel non rispondere a questi messaggi, di non effettuare pagamenti e di non cliccare su eventuali link o allegati contenuti nelle e-mail. “La Polizia di Stato non invia mai e-mail o messaggi per notificare reati o per richiedere pagamenti di sanzioni, ammende o somme di denaro”, il messaggio lanciato dalle forze di sicurezza.

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