I numeri sui regali “istituzionali” ricevuti dai vari Premier nel corso della storia. Tra tutti, ecco che spicca la comparazione tra Renzi e Meloni.
273 doni per Giorgia Meloni, appena 16 per Matteo Renzi. Un divario abissale che ha acceso la curiosità del deputato di Italia Viva, Francesco Bonifazi, con una interrogazione parlamentare dai toni pungenti. Al centro della questione, i regali ricevuti dai due leader politici durante occasioni istituzionali. Un confronto che, numeri alla mano, sembra impietoso. A completare il quadro, la memoria corre ai due doni di Vladimir Putin a Paolo Gentiloni nel 2018, un samovar e un servizio da tè in argento, aggiungendo un ulteriore tassello al curioso inventario dei doni di Stato.

I numeri di Meloni testimoniano una serie di incontri e il successo riscosso a livello internazionale. Comunque, antipatie o meno, dopo l’interrogazione di Italia Viva, Galeazzo Bignami di FdI, ha annunciato una nuova interrogazione in risposta. A sostegno anche delle chiare comunicazioni di Meloni su quanto dato e ricevuto in questi anni.
Foulard da Rama e Ciotola dagli USA: L’Inventario di Meloni dopo il confronto con Renzi
L’elenco dei doni ricevuti da Giorgia Meloni è un vero e proprio viaggio tra culture e simbolismi. Tra i pezzi più significativi, spicca un foulard di seta donato dal primo ministro albanese Edi Rama, un omaggio che testimonia i rapporti tra i due paesi. Ma non solo: la premier ha ricevuto anche una ciotola in ceramica firmata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, un oggetto che rimanda alla tradizione artigianale americana e ai legami transatlantici.

Tornando a Gentiloni, i doni di Putin, seppur datati, rimangono un esempio di come i regali istituzionali possano riflettere le dinamiche geopolitiche. Il samovar, simbolo della tradizione russa, e il servizio da tè in argento, un oggetto di lusso, rappresentano un’epoca di relazioni diverse. La domanda che sorge spontanea è: cosa si cela dietro questi numeri così diversi? Un diverso approccio istituzionale, o semplicemente una diversa intensità di impegni ufficiali? La discussione, aperta dall’interrogazione di Bonifazi, è destinata a far luce su un aspetto spesso trascurato della vita politica