È arrivata la sentenza nei confronti di Alessandro Impagnatiello, che aveva ucciso l’ex fidanzata Giulia Tramontano
Un timido e sentito applauso si è levato dall’aula della Corte d’Assise di Milano al termine della lettura della sentenza. Sì, perché finalmente la giustizia si è espressa, e ha condannato all’ergastolo Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano.
Al sentire la pronuncia, la madre della giovane tragicamente uccisa, Loredana Feniano, è scoppiata in un pianto disperato. Una reazione naturale, che ha trovato subito conforto in un avvolgente e lungo abbraccio dei suoi familiari.
Impagnatiello era presente in aula, seduto accanto ai propri avvocati. Il ragazzo ha ascoltato la sentenza senza mostrare alcuna emozione, rimanendo impassibile anche mentre veniva scortato fuori dalla polizia penitenziaria.
I giudici della Corte d’Assise non si sono limitati a infliggere la pena massima dell’ergastolo: per Impagnatiello è stato disposto anche un periodo di tre mesi di isolamento diurno. L’ex barman, arrestato a giugno 2023 e detenuto nel carcere di San Vittore, è stato difeso dagli avvocati Giulia Geradini e Samanta Barbaglia.
Come anticipato in precedenza, dopo il verdetto i familiari di Giulia Tramontano si sono stretti in un abbraccio collettivo, lasciandosi andare a lacrime e commozione. La madre Loredana, sopraffatta dal dolore, ha trovato conforto tra le braccia del marito Franco, del figlio Mario e della figlia Chiara.
Quest’ultima, visibilmente emozionata, ha voluto ricordare la sorella con parole piene di amore e dolore: “Questo caos che lui ha creato è l’opposto di ciò che avrebbe voluto Giulia. Lei entrava in punta di piedi nella vita delle persone, era rara. Anche quando il suo cuore era distrutto, ha pensato a un’altra donna che poteva aver vissuto la sua stessa situazione“.
Chiara ha poi aggiunto, descrivendo l’essenza di Giulia: “Era presente, ma mai rumorosa. Era silenziosa. Quando sei così sensibile in un mondo violento, diventi la preda per il leone. Giulia era tutto questo: un’anima gentile“.
La condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello rappresenta un primo passo verso la giustizia, sebbene non possa essere sufficiente a colmare il vuoto lasciato dalla morte di Giulia. Una ragazza che oggi dovrebbe essere ancora qui con noi, vivendo la sua vita come avrebbe meritato. E che nessuna sentenza potrà mai riportare indietro alla sua famiglia.
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