“In nome dell’Isis”, fermato 18enne: stava per compiere strage in chiesa

“In nome dell’Isis”, fermato un ragazzo di 18 anni pronto a compiere una strage in una chiesa

Panico negli Stati Uniti D’America, precisamente nell’Idaho, dove un ragazzo di 18 anni è stato arrestato dalla polizia. Le accuse nei suoi confronti sono molto gravi visto che, secondo quanto riportato dall’FBI, pare che voleva attaccare una chiesa ed uccidere i fedeli in nome dell’Isis. Successivamente è stato reso noto anche il nome del ragazzo: si tratta di Alexander Mercurio. Il giovane è accusato di aver fornito sostegno materiale ad una organizzazione terroristica straniera.

Fermato ragazzo di 18 anni
Polizia (Ansa Foto) Cityrumors.it

Come annunciato da fonti e media statunitensi pare che volesse attaccare una chiesa utilizzando, pistole, coltelli e sostanze chimiche infiammabili. L’obiettivo, secondo le autorità, era molto chiaro: ovvero quella di compiere una vera e propria strage prima della fine del Ramadan. La conferma arriva anche dall’emittente televisiva “CBS News“. Fortunatamente i suoi piani non sono mai andati a termine e mai iniziati.

USA, arrestato 18enne: pronto ad attaccare chiesa in nome dell’Isis

Un attacco che si sarebbe dovuto verificare domenica 7 aprile. In merito a questa vicenda sono fuoriusciti altri aggiornamenti: a quanto pare lo stesso Mercurio avrebbe scritto ad una fonte anonima dell’FBI. La stessa che, come riportato nel comunicato, avrebbe dovuto fermarsi nei pressi della chiesa, caricare le armi e poi prenderla d’assalto. L’obiettivo, quindi, era quello di uccidere quante più persone possibili si trovassero all’interno del luogo sacro.

Fermato ragazzo di 18 anni
Polizia (Ansa Foto) Cityrumors.it
Questo è stato il suo messaggio inviato di recente: “Molto presto eseguirò un’operazione di martirio. Gli obiettivi saranno le varie chiese della mia città“. I pubblici ministeri hanno evidenziato come il ragazzo, a partire dal 2022, avrebbe avuto un interesse particolare per quanto riguarda l’Isis. Oltre alla disapprovazione religiosa che avevano i suoi genitori. Sui suoi dispositivi elettronici avrebbe anche archiviato alcuni contenuti multimediali.
Tra questi anche un canto jihadista. Non solo: avrebbe pubblicato online anche del materiale in favore dell’Isis. Nel 2024, invece, ha visionato (in più di una occasione) una fonte dell’FBI in cui ha espresso il proprio desiderio di morire martire. Un “amore” incondizionato per il gruppo terrorista, a tal punto da dare tutto quello che aveva (risparmi economici) per sostenere la causa. In conclusione, prima del suo attacco, voleva filmarsi tramite videomessaggio e inviarlo allo Stato islamico.
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