La vera storia della festa dei lavoratori, ecco perché si celebra il 1° Maggio: data per nulla casuale

Perché il 1° Maggio si celebra la festa dei lavoratori? La data di oggi non è il frutto di una scelta casuale.

Non è un tempo particolarmente propizio per i lavoratori, la cui dignità oggi spesso e volentieri è oggetto di disprezzo. Non mancano gli episodi  – anche recenti – in cui i lavoratori si sono visti allontanare dalla sera alla mattina come se fossero spazzatura. Un esempio tra mille: il brutale licenziamento di massa, a inizio novembre di due anni fa, di metà della forza lavoro di Twitter, scaricata con una mail giunta durante la notte. 

Perché il 1° maggio cade la festa dei lavoratori
Primo maggio, festa dei lavoratori: la scelta della data non è per nulla casuale – cityrumors.it

C’è poco da fare: si tratta di esempi da manuale di quella che papa Francesco ha in più occasioni chiamato la “cultura dello scarto”: l’idea che le persone, soprattutto quelle più deboli e svantaggiate, possano essere “scartate” come rottami, senza particolari problemi. 

Insomma, non è un bel momento per il diritto al lavoro, mezzo indispensabile per procurarsi da vivere. Per questo è importante celebrare giornate come quella del “Primo Maggio”: la Festa del lavoro (o dei lavoratori) che ha una lunga tradizione risalente a fine Ottocento. La scelta della data non si deve al caso.

Festa dei lavoratori, ecco perché si celebra il 1° Maggio

La Festa del lavoro nasce a Parigi il 20 luglio del 1889. A lanciare l’idea fu il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale della Francia. Nel corso dei lavori venne indetta una grande manifestazione che mirava a chiedere alle pubbliche autorità quello che a noi pare scontato ma che all’epoca non era affatto tale: la riduzione a otto ore della giornata lavorativa. 

Origini della festa dei lavoratori
La festa dei lavoratori nasce nella Parigi di fine Ottocento – cityrumors.it

Si optò per il 1° maggio per un motivo ben preciso. Solo tre anni prima, nel 1866, una manifestazione degli operai di Chicago era stata repressa nel sangue. Bisogna sapere che a metà Ottocento i diritti dei lavoratori erano praticamente inesistenti. SI lavorava anche 16 ore al giorno, in condizioni disastrose. E spesso il luogo di lavoro diventava la tomba dei lavoratori.

Così il 1° maggio 1866 venne indetto in tutti gli Stati Uniti uno sciopero generale per chiedere che la giornata lavorativa fosse ridotta a 8 ore. Lo sciopero andò avanti per tre giorni e finì per culminare, il 4 maggio, con il massacro di Haymarket. Fu allora che la polizia aprì il fuoco sulla folla, uccidendo 11 persone. 

Il Primo Maggio oggi in Italia e nel mondo

L’iniziativa si diffuse oltre i confini nazionali: il 1° maggio 1899 fece registrare una massiccia adesione alla manifestazione in difesa dei diritti degli operai. Questo malgrado la repressione governativa in molti Paesi. In numerosi stati il 1° maggio è ancora oggi festa nazionale (non negli Stati Uniti).

In Italia il regime fascista abolì’ 1° maggio nel 1923.. La Festa dei lavoratori finì per confluire nel Natale di Roma, il 21 aprile, celebrazione della leggendaria fondazione di Roma nel 753 avanti Cristo. Solo dopo la caduta del fascismo la festa del lavoro e dei lavoratori divenne ufficialmente festa nazionale nel nostro Paese. Correva l’anno 1947. 

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