L’intelligenza artificiale per salvare fauna selvatica dagli incidenti stradali

L’ultima invenzione, in tema intelligenza artificiale, potrebbe salvare la vita dei poveri animali selvatici da eventuali incidenti stradali

L’Intelligenza artificiale è la nuova frontiera dell’essere umano e soprattutto del rapporto tra questo e le macchine, al momento basato su un’importante collaborazione. Spesso sono state sviluppate tecnologie utili nel mondo del lavoro e sociale, altre affascinanti ma non ancora possibili da mettere sul mercato per il loro possibile utilizzo. Tra dubbi, regole e annunci, c’è chi vede in questo ambiente la possibilità di creare qualcosa che sia veramente funzionale all’uomo e, in questo caso, all’ambiente che lo circonda. In che modo? Ideando dei sistemi che salvaguardino la flora e la fauna a noi circostante. Un pensiero nobile che presto potrebbe anche diventare realtà.

L’intelligenza artificiale per salvare fauna selvatica dagli incidenti stradali
Raffigurazione dell’intelligenza artificiale – Cityrumors.it

L’idea nasce dalla mente di uno scienziato brasiliano che, analizzando una problematica comune nel proprio Paese, ha cercato di individuare una soluzione.  In Brasile, infatti, ogni secondo circa 16 animali selvatici vengono uccisi sulla strada investiti dalle automobili. Secondo il Centro brasiliano per l’ecologia stradale (CBEE), ogni anno circa 475 milioni muoiono sulle strade, per lo più specie più piccole come capibara, armadilli e opossum. Sono numeri spaventosi, drastici e quotidiani che potrebbero, però, essere quanto meno diminuiti dall’ultima invenzione di quest’uomo, speranzoso che presto un semplice pensiero possa trasformarsi in concreto.

Il funzionamento

Passando alla pratica, Gabriel Souto Ferrante, studente di informatica di 25 anni, ha avuto come idea quella di tirare su un meccanismo, basato sull’IA. Questo sarà in grado di riconoscere alcune generi di animali e segnalarli all’automobilista in viaggio. Evitando così incidenti. Passando rapidamente dalla teoria alla pratica, ha iniziato identificando le cinque specie di taglia media e grande che hanno maggiori probabilità di rimanere vittime. Tra queste il puma, il formichiere gigante, il tapiro, il lupo dalla criniera e il giaguarundi (simile a un gatto selvatico). Souto ha poi creato un database con migliaia di immagini e ha creato un modello di intelligenza artificiale in grado di riconoscerli in tempo reale.

Il funzionamento
Puma in natura – Cityrumors.it

I numerosi test seguenti, svolti anche grazie all’USP Institute of Mathematical and Computer Sciences, hanno riscosso grandissimo successo e i risultati sono stati poi pubblicati rivista Scientific Reports. Ma cosa manca per poterlo utilizzare? Gliaccordi. Il giovane inventore ha spiegato che necessita come prima cosa del supporto delle aziende che gestiscono le strade, mediante l’accesso alle telecamere del traffico e ai dispositivi, chiamati, di ‘edge computing’. Quest’ultimi sono hardware in grado di trasmettere un avviso immediato ai conducenti, anche per mezzo di alcune applicazioni. Andrà poi aggiunto l’aiuto delle autorità che dovranno intervenire per rimuovere l’animale dal luogo, evitando che possa restare in pericolo.

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