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Cronaca

Omicidio Thompson, svolta nelle indagini: “E il killer ha stampato la pistola”

La polizia statunitense ha individuato il presunto killer: a inchiodarlo dei manifesti trovati tra i suoi effetti personali

Svolta importante nelle indagini sull’omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare, assassinato a New York la scorsa settimana. In Pennsylvania è stato arrestato un uomo sospettato del delitto. Si tratta del 26enne Luigi Mangione, trovato in possesso di una pistola che potrebbe essere stata usata nell’agguato. Decisivi un comportamento sospetto e il ritrovamento di un inquietante manifesto contro le assicurazioni sanitarie.

Omicidio Thompson, svolta nelle indagini: “E il killer ha stampato la pistola” (Ansa Foto) – Cityrumors.it

Mangione è stato fermato ad Altoona, cittadina nel cuore della Pennsylvania, a circa 450 chilometri dalla scena del crimine. Ad allertare la polizia è stato il dipendente di un fast food, che ha riconosciuto il giovane dalle immagini del killer trasmesse dai media.

Insospettiti dai suoi movimenti, gli agenti hanno così proceduto al fermo. A quel punto hanno scoperto che il ragazzo portava con sé documenti falsi, intestati a un certo Marc Rosario del New Jersey. Lo stesso nome, secondo gli investigatori, era stato usato dall’assassino per registrarsi in un ostello di Manhattan nei giorni precedenti.

Tra gli effetti personali di Mangione, la polizia ha trovato un documento di tre pagine scritto a mano, una sorta di manifesto contro le compagnie assicurative, accusate di “sfruttare le persone e rovinarne la vita”. Secondo fonti investigative, il testo giustificherebbe l’omicidio come una risposta “inevitabile” e “necessaria”.

“Mi scuso per i disagi e i traumi, ma andava fatto”, si legge nel documento, insieme a frasi che definiscono le aziende del settore come “parassiti”. Il manifesto, secondo gli investigatori, rappresenta una confessione implicita e una chiave per comprendere le motivazioni del sospetto.

Omicidio Thompson, dalla pistola alla fuga

Mangione aveva con sé una pistola “ghost gun” con silenziatore, un’arma senza numero di serie, potenzialmente assemblata con componenti stampati in 3D. Gli investigatori ritengono che potrebbe trattarsi della stessa arma usata per uccidere Thompson. “Serviranno test balistici per confermare questa ipotesi”, ha dichiarato il capo dei detective della polizia di New York, Joseph Kenny.

Brian Thompson è stato assassinato mercoledì scorso davanti al New York Hilton Midtown, colpito alle spalle da un uomo mascherato intorno alle 6:45 del mattino. L’assassino è fuggito a piedi, per poi salire su una bicicletta e dirigersi verso Central Park, come mostrano i video delle telecamere di sorveglianza.

Omicidio Thompson, dalla pistola alla fuga (Ansa Foto) – Cityrumors.it

L’ultimo avvistamento del sospetto è stato registrato al terminal degli autobus di Upper Manhattan, dove si ritiene che sia salito su un mezzo diretto verso la Pennsylvania. Il sindaco di New York, Eric Adams, ha confermato che il giovane fermato “corrisponde alla descrizione” del killer, aggiungendo che il materiale sequestrato potrebbe fornire collegamenti chiave con il caso.

Anche la commissaria di polizia di New York, Jessica Tisch, ha confermato il ruolo centrale del fermo: “Mangione è al momento considerato una persona di interesse fondamentale. L’accusa di possesso illegale di armi è solo l’inizio”.

Marco Ercole

Giornalista, scrittore, amante della lettura. Mi piace scrivere di ogni cosa, diversificare gli interessi, ma tendenzialmente mi occupo di sport da 20 anni, collaborando anche con Repubblica, FOXSports, Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Millimetro e molto altro ancora.

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