Ragazza muore dopo una caduta nel burrone: “Era viva quando l’abbiamo vista”

Tragedia sul Monte Rinjani, Indonesia: Juliana, 26 anni, trovata morta dopo essere caduta in un burrone. Era stata avvistata viva da un drone

Un’escursione da sogno si è trasformata in un incubo mortale. Juliana Marins, una giovane turista brasiliana di 26 anni, è caduta sabato scorso a diversi metri di profondità durante una passeggiata nei pressi del cratere del Monte Rinjani, un vulcano attivo e molto frequentato sull’isola di Lombok.

Immagine satellitare
Ragazza muore dopo una caduta nel burrone: “Era viva quando l’abbiamo vista” (foto screen YouTube) – CityRumors.it

Juliana, 26 anni, stava affrontando l’escursione sul Monte Rinjani nelle prime ore di sabato mattina con un piccolo gruppo di turisti e una guida. Visibilmente stanca, si era attardata rispetto al gruppo, chiedendo di riposare. Verso le 6:30 del mattino, il dramma. La giovane, esausta, è scivolata ed è precipitata per diversi metri.

La donna è caduta da una parete rocciosa che costeggia il sentiero accanto al cratere del vulcano. Secondo la guida, Juliana è scivolata in un tratto stretto del sentiero. Ha perso l’equilibrio, precipitando in un burrone dall’altro lato del cratere.

Ciò che rende la vicenda particolarmente dolorosa è la consapevolezza che Juliana era inizialmente sopravvissuta alla violenta caduta. Le autorità del parco avevano udito “grida di aiuto da parte della signora Marins“, e le riprese di un drone, effettuate sabato mattina dopo l’incidente, mostravano la turista ancora viva.

Un filmato, condiviso da “TV Brazil”, mostra Juliana seduta, coperta di polvere, molto più in basso rispetto al sentiero escursionistico. Sedeva rannicchiata con le mani giunte in grembo, quasi in un gesto di rassegnazione o smarrimento. Si muoveva ancora. Era ancora viva. Sembrava essere sotto “shock”, avevano aggiunto i soccorritori.

Le difficoltà dei soccorsi e la sparizione nel burrone

Sono state immediatamente avviate le operazioni di ricerca e soccorso. Tuttavia, le squadre hanno incontrato enormi difficoltà nel raggiungere la ventiseienne. Il terreno insidioso e molto ripido, la nebbia a tratti fittissima e le condizioni meteorologiche in continuo peggioramento hanno ostacolato ogni tentativo.

Sabato, i soccorritori specializzati sono scesi dalla scogliera nel punto in cui il drone l’aveva individuata. Ma Juliana non c’era più. Non ha risposto quando hanno gridato il suo nome. Domenica mattina, un altro drone ha confermato che la ragazza non si trovava più nella posizione iniziale. La nebbia e le cattive condizioni meteorologiche hanno nuovamente ostacolato le operazioni, e Juliana non si vedeva da nessuna parte.

Juliana Marins su una scala con il mare come sfondo
Le difficoltà dei soccorsi e la sparizione nel burrone (foto IG @Juliana Marins) – CityRumors.it

Lunedì, i soccorritori sono riusciti a localizzare nuovamente Juliana con un drone termico. Era caduta ancora più in basso. “La vittima è stata localizzata con un drone termico intorno alle 07:05 di lunedì, a circa 500 metri dal punto in cui era caduta inizialmente“, ha dichiarato il capo dei servizi di soccorso SAR, Muhamad Hariyadi.

Le nuove riprese del drone di lunedì mostravano la vittima “senza alcuna reazione o movimento“. Le immagini successive hanno chiarito quanto fosse incredibilmente difficile per i soccorritori salvare questa giovane donna, soprattutto dopo la seconda scivolata ancora più in profondità nel burrone. Juliana si trovava da qualche parte in un mare grigio di sabbia, in una terra di nessuno quasi inaccessibile.

Martedì, nonostante si parlasse ancora di “operazioni di salvataggio”, la tragica conferma è arrivata: “Dopo quattro giorni di sforzi, ostacolati dal maltempo, dal terreno accidentato e dalla scarsa visibilità nella zona, le squadre di soccorso indonesiane hanno trovato il corpo della turista brasiliana“, ha dichiarato il governo brasiliano.

Le polemiche sul parco aperto e il “viaggio da sogno” spezzato

La famiglia della turista ha sollevato forti polemiche, lamentando che il parco del Monte Rinjani sia rimasto aperto durante le ricerche. “I turisti stanno persino percorrendo lo stesso itinerario, mentre Juliana ha urgente bisogno di aiuto“, avevano detto.

Juliana Marins su uno scoglio
Le polemiche sul parco aperto e il “viaggio da sogno” spezzato (foto @Juliana Marins) – CityRumors.it

Satyawan Pudyatmoko, funzionario del Ministero delle Foreste indonesiano, ha difeso la decisione, affermando che la via non è stata chiusa perché “non avrebbe ostacolato il processo di evacuazione” e che “gli scalatori sono stati avvertiti e reindirizzati a non avvicinarsi al sito di evacuazione“.

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La scorsa settimana, Juliana aveva pubblicato sulla sua pagina Instagram foto radiose del suo viaggio in Indonesia, un’avventura da sogno in Asia che l’aveva vista viaggiare da sola con lo zaino in spalla in Vietnam, Thailandia e Filippine. Un sogno spezzato troppo presto, in un luogo di maestosa bellezza che si è rivelato un’insidia mortale.

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