Scioperi e disagi, il racconto di un lunedì da bollino rosso: “A scuola era un caos”

Le testimonianze di genitori, studenti e semplici lavoratori: “Nella scuola di mio figlio c’era il caos: alcune maestre erano presenti, altre no”

Problemi, disagi, code e difficoltà di movimento. Lo sciopero generale per la Palestina indetto oggi, e che ha coinvolto scuole, mezzi pubblici, treni e che ha inevitabilmente causato code, traffico e problemi di vario tipo, ha scatenato la reazione di molti cittadini. A Roma come a Milano, a Palermo come a Trento, in Italia molti hanno manifestato.

Caos a scuola e in strada per lo sciopero
Scioperi e disagi, il racconto di un lunedì da bollino rosso: “A scuola era un caos”- Cityrumors.it – Ansa Foto

Nella capitale è stato indetta una manifestazione a Piazza dei Cinquecento, alla quale hanno partecipato studenti e docenti che hanno incrociato le braccia: “Se la scuola tace educa al silenzio”. È uno dei tanti cartelli mostrati da studenti, lavoratori e semplici cittadini. “Blocchiamo tutto, Roma è già bloccata, lo è tutta Italia, non è mai successo”, dicono. Molti studenti sono arrivati nei pressi della stazione Termini da diverse scuole della città. Tra queste i licei Mamiani, Cavour, Visconti.

II caos nelle scuole: comunicazioni sbagliate e poca chiarezza

Numerosi anche i cortei organizzati nelle altre città. Ma lo sciopero, annunciato in fretta e furia, ha anche causato diversi disagi. Soprattutto per genitori e semplici lavoratori. “La motivazione dello sciopero è più che condivisibile – dichiara Paolo, un romano di 45 anni ma il modo in cui alcune scuole si sono organizzate è assolutamente poco condivisibile. Porto il mio esempio: sabato ci è stato segnalato dal preside della scuola elementare frequentata da mia figlia, che forse non ci sarebbero state le lezioni. Stamattina fuori scuola si è vissuto il caos: alcuni docenti erano assenti, altri sono entrati: classi che non sapevano cosa fare. Una situazione insostenibile”. 

Il caos nelle città italiane
II caos nelle scuole: comunicazioni sbagliate e poca chiarezza – cityrumors.it – Ansa Foto

“Io – ci dice Daniela, mamma di un bambino che frequenta la quinta elementare in provincia di Roma – ho aspettato di avere notizie prima di uscire e portare mio figlio a scuola. Lo scorso anno mi sono ritrovata spesso ad arrivare a scuola e poi a fare marcia indietro. Stavolta ho pensato che era meglio aspettare. Quando nella chat mi è stato detto che le maestre erano entrate, mi sono mossa. Ho fatto perdere un’ora a mio figlio, ma almeno ho evitato altri casini. Il problema è che alcune classi si sono ritrovate con maestre che hanno aderito e altre no. E c’è stata molta confusione”. 

Mezzi pubblici bloccati e manifestazioni

Anche a Milano la situazione è stata poco chiara. “Io lavoro sui mezzi pubblicidichiara Giuseppee questa mattina ci siamo contati. Io ho scelto di lavorare, nonostante forti pressioni, ma molti non sono venuti. Non vi sto neanche a dire il caos che si è creato: molte corse sono state eliminate, altre diminuite. Per chi doveva andare al lavoro è stata davvero una mattina difficile“. Nel capoluogo milanese sono stati istituiti bus senza fermate intermedie tra: Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express.

Il corteo Pro Palestina
Mezzi pubblici bloccati e manifestazioni – cityrumors.it – Ansa Foto

“Non capisco il perché di questo sciopero per Gaza”, ci dice Luca.Posso giustificare quello per i contratti o per i diritti dei lavoratori. Ma provocare disagi per questa cosa non ha senso. Io, per esempio, oggi devo andare in ufficio e lo sciopero mi crea molti problemi”. Pensiero non condiviso da chi è sceso in piazza per chiedere lo stop alla guerra a Gaza:Siamo qua per manifestare contro il genocidio del popolo palestinese, perché siamo convinti che ci siano soluzioni alternative alla guerra e che la pace sia possibile. Siamo qui per manifestare contro la morte di civili e bambini“, spiega Arianna, una ragazza di 18 anni scesa in piazza a Trento. “Siamo più di ventimila, ma non è finita qui”, hanno invece annunciato gli organizzatori del corteo di Marghera, diretto verso il porto. Il serpentone si snoda per quasi due chilometri lungo le strade della città: in mezzo studenti medi e universitari, centri sociali e lavoratori che hanno aderito allo sciopero proclamato dai sindacati di base, arrivato fino al porto della città.

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