Maxi-operazione trova il bottino di una rete criminale: anche un bastone da passeggio trasformato in arma, 37 kg di cocaina e beni sequestrati
Con una maxi-operazione che resterà nella storia, la Polizia del Limburgo ha smantellato una rete criminale articolata e diffusa in tutto il territorio. L’indagine, avviata alla fine del 2023, ha portato alla scoperta di 37 chili di cocaina. Nel computo totale anche 14 veicoli e circa 234.000 euro in contanti sequestrati.
La rete di spacciatori era ben organizzata e aveva saputo occultare i suoi affari attraverso stratagemmi inaspettati.
La vicenda ha preso forma grazie a 27 perquisizioni domiciliari eseguite in diversi comuni del Limburgo, da Genk a Bilzen passando per Heusden-Zolder e altre aree della regione. I servizi di Polizia Giudiziaria Federale hanno lavorato a stretto contatto con le unità speciali delle forze dell’ordine di Anversa, Bruxelles, Lovanio, Liegi e persino la zona di polizia CARMA, con il supporto del reparto cinofilo.
L’operazione è stata condotta sotto la supervisione della procura di Limburgo, che ha evidenziato come i soggetti coinvolti abbiano saputo muoversi nel buio grazie a sofisticate strategie di occultamento.
Uno dei momenti clou dell’indagine è stato il ritrovamento di un vero e proprio laboratorio sotterraneo. Nel seminterrato di una casa di famiglia a Bilzen, i militari hanno smontato quella che sembrava essere una fabbrica di cocaina, attrezzata in modo professionale e completa di sostanze chimiche, materiali essenziali per la produzione di anfetamine e MDMA. Anche a Genk, nel seminterrato di un’altra abitazione, sono stati rinvenuti simili materiali.
L’operazione ha portato all’arresto di sedici persone, di cui dodici portate davanti al giudice e undici reclusi. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati non solo stupefacenti – tra cui 37 kg di cocaina e 8 kg di eroina – ma anche numerosi oggetti destinati a finanziare ulteriori attività illecite.
Tra questi, un elemento sorprendente: un bastone da passeggio, trasformato in arma da fuoco. Nell’inventario non mancano manganelli, spray al peperoncino, fuochi d’artificio illegali, microspie e persino beni di lusso come borse, gioielli e orologi, segno di un riciclo di denaro sporco destinato a finanziare l’intera operazione criminale.
Dei malviventi molto creativi, insomma, ma le autorità, con una strategia coordinata e decisa, in questo caso hanno dimostrato di essere un passo avanti. La procura ha chiarito che l’organizzazione, guidata da due figure chiave, si occupava dell’importazione, della lavorazione e del commercio su larga scala di cocaina, riciclando i proventi attraverso metodi sofisticati.
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