La mossa del governo per aumentare le nascite: soldi a chi farà figli e nuovi incentivi. Previste nuove e clamorose leggi dedicate alle famiglie
Il calo demografico e il numero sempre più basso di neonati, stano spaventando le autorità, che hanno deciso di dare una sterzata alla situazione e di adottare una politica completamente diversa. Da parte dell’esecutivo arriva una novità clamorosa, destinata a cambiare la situazione. E’ stato deciso di dare una forte spinta alla natività, attraverso degli investimenti mirati.

Le famiglie che faranno dei figli, riceveranno dei veri e propri incentivi economici: soldi che dovrebbero servire a invogliare i genitori a mettere al mondo dei bambini. Per evitare che il calo demografico prenda sempre più piede. Ma non si tratta dell’unica decisione che ha stupito tutti. E’ stato infatti deciso di approvare una nuova legge che vieterà la vendita dei preservativi e di alcuni metodi contraccettivi.
Dalla legge per il figlio unico agli incentivi a partorire
La Cina sta spingendo sull’acceleratore per aumentare il numero delle nascite. L’obiettivo è cambiare rotta e eliminare in modo netto le politiche create verso la fine degli anni settanta, quando si creò la legge che imponeva alle famiglie il figlio unico. Nel 1979 la popolazione cinese era cresciuta notevolmente e rappresentava circa un quarto della popolazione mondiale. Per questo motivo vennero realizzate delle politiche ad hoc per il contenimento delle nascite. La regola base imponeva alla maggior parte delle coppie, soprattutto nelle aree urbane, di avere un solo figlio. Per poter concepire, i genitori dovevano richiedere un permesso ufficiale agli uffici della Pianificazione Familiare: una sorta di nulla osta per portare a termine una gravidanza.

Ora, la situazione si è capovolta: la Cina sta spingendo con forza per incoraggiare le famiglie ad avere più figli. Nonostante l’allentamento delle politiche, il tasso di natalità ha continuato a diminuire. La Cina è preoccupata per il rapido invecchiamento della popolazione, che potrebbe portare a gravi problemi economici. Per sopperire ai costi sempre più elevati legati alla gravidanza e al post parto, le autorità hanno già cercato di incoraggiare le coppie estendendo il congedo di maternità e offrendo sussidi per l’assistenza all’infanzia e l’alloggio. L’obiettivo è però di creare delle misure ancora più specifiche che invoglino alla nascita.
Le tasse sui preservativi e gli aiuti economici alle famiglie che vogliono partorire
Alla luce dei recenti e sempre più preoccupanti numeri. Il 2022 è stato un anno cruciale per il Paese: il numero di nascite è sceso per la prima volta sotto i dieci milioni, portando la Cina a registrare il suo primo calo demografico netto (più morti che nascite) in circa sei decenni. Ancora più preoccupante, è stato il bilancio dell’anno successivo: in Cina nel 2023 si sono registrate solo 9,02 milioni di nascite: il minimo storico da quando la Cina ha iniziato a registrare tali dati. Numeri che hanno fatto scattare l’allarme.

La prima mossa è stata quella di tassare i preservativi che, dal primo gennaio non saranno più esenti da imposte: l’aumento è stato stanziato in una percentuale che varia dal tredici al venti per cento, a seconda delle regioni. Ora si è scelta un’altra strada: il Governo si impegnerà a pagare tutte le spese mediche delle famiglie che intenderanno mettere al mondo dei figli nel corso del 2026: dalle prime visite a quelle di routine, fino a quelle successive al parto. Un modo per provare a cambiare una situazione sempre più complicata.





