“Te ne pentirai”: il pubblico ministero usa il suo potere per evitare l’arresto – VIDEO

Un pubblico ministero del Rhode Island ha tentato di usare la sua posizione per evitare l’arresto. La donna ha minacciato la polizia, ma il video la incastra

Un video diventato virale mostra il lato oscuro del potere. Un pubblico ministero del Rhode Island, Devon Flanagan, ha creato scandalo tentando di abusare della sua posizione per evitare l’arresto. La donna, 34 anni, ha cercato di intimidire gli agenti e li ha minacciati di ritorsioni, chiedendo ripetutamente di spegnere le loro bodycam.

Il pubblico ministero
“Te ne pentirai”: il pubblico ministero usa il suo potere per evitare l’arresto (Screenshot X) – Cityrumors.it

L’episodio è avvenuto il 14 agosto al Clarke Cooke House, un noto ristorante di Newport. Gli agenti di polizia sono intervenuti per una segnalazione di “ospiti indesiderati” a una festa e hanno trovato Flanagan e il suo compagno all’esterno del locale.

Nel filmato, si vede il pubblico ministero che, mentre gli agenti cercano di arrestarla, ripete in modo ossessivo: “Sono un Procuratore Generale“. Quando viene ammanettata, la donna lancia un avvertimento diretto agli agenti: “Se ne pentiranno“.

Nonostante le sue richieste, la polizia ha continuato a registrare. La politica del Dipartimento di Polizia di Newport, infatti, permette di disattivare le bodycam solo in casi specifici, e non quando un cittadino si oppone alla registrazione.

Le conseguenze e i provvedimenti nei confronti del pubblico ministero

Il video è diventato virale in poco tempo, scatenando l’indignazione del pubblico. Il procuratore distrettuale del Rhode Island, Peter Neronha, ha definito il comportamento di Flanagan “intollerabile”.

Il momento dell'arresto
Le conseguenze e i provvedimenti nei confronti del pubblico ministero (Screenshot X) – Cityrumors.it

Pur riconoscendo che la donna aveva una reputazione “impeccabile” e godeva di grande stima, Neronha ha sottolineato che le sue azioni costituiscono una grave violazione della professionalità che danneggia la fiducia del pubblico nel sistema giudiziario.

Flanagan è stata inizialmente messa in congedo retribuito, ma la situazione si è aggravata. A partire da lunedì, il congedo diventerà non retribuito fino a quando non verrà presa una decisione definitiva sul suo futuro.

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Anche per chi ha un ruolo di potere, insomma, sembra che le minacce e l’abuso di posizione non paghino.

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