Tutti a Roma se lo stanno chiedendo: perché si è acceso il Faro del Gianicolo, il significato nascosto dietro quel segnale è importantissimo

Nella notte del 24 Marzo una luce rischiara il colle del Gianicolo, il faro che domina Trastevere è acceso come mai?

Roma, la città eterna, non finisce mai di stupire sia i turisti che i suoi abitanti. Ricca di storia, ogni quartiere ed ogni monumento narrano storie più lontane o più vicine nel tempo, dei popoli che sono stati a contatto con lei per i più vari motivi, in guerra e in pace.

faro del Gianicolo acceso
Il Faro del Gianicolo acceso Cityrumors.it (Foto sito turistico ufficiale Comune di Roma)

Ecco perché nella notte tra il 24 e il 25 Marzo scorsi, chi si trovava a passare nei paraggi del quartiere Trastevere ha potuto notare una luce inconsueta che illuminava il Gianicolo. Il Faro che si trova sulla sua sommità, nei pressi del teatro della battaglia per la Repubblica Romana del 1849, era acceso, come mai?

Questo faro, costruito nel 1911 dall’architetto Manfredo Manfredi, ha un grande valore simbolico testimonianza dell’affetto per la propria patria da parte della comunità italiana di Buenos Aires, fu donato alla città in occasione della celebrazione del cinquantenario dell’unita d’Italia e per festeggiare Roma Capitale. Conosciuto anche come Faro degli Argentini, domina il quartiere di Trastevere, nel cuore della città, è alto 20 metri realizzato in pietra bianca di Botticino.

In cima la lanterna raggiungibile tramite una scala a chiocciola, si illumina di luce bianca rossa e verde durante le feste nazionali. Poco più in basso è stata realizzata una terrazza che si trova di fronte al carcere di Regina Coeli e da lì, si dice che amici e parenti comunicassero con i parenti detenuti.

La luce del faro si accende per ricordare la tragica scomparsa di tanti argentini dopo il golpe del 1976

Sul capitello del faro è incisa la scritta “A Roma Capitale gli italiani d’Argentina. MCMXI” ed è proprio per testimoniare l’amicizia e la vicinanza tra i due popoli, che il 24 marzo si è accesa la luce del faro, a ricordo del tragico golpe militare che subì l’Argentina nel 1976, quando, sospesa la costituzione, prese le redini del paese quello che passò alla storia come il regime argentino per mano del Generale Jorge Videla.

Questa giunta militare fece piazza pulita di tutti i suoi oppositori, o ritenuti tali, arrestandoli di notte nelle proprie abitazioni o in luoghi isolati, facendo perdere completamente le loro tracce, sia seppellendoli in fosse comuni, sia lanciando i loro corpi nell’oceano Atlantico, lasciando le famiglie degli arrestati senza neanche un corpo su cui piangere.

faro degli Argentini giorno
Il faro degli Argentini spicca sul Gianicolo Cityrumors.it (foto sito ufficiale Comune di Roma Culturaroma.it)

Si calcola che in quel periodo oscuro scomparvero circa 38 mila uomini e donne per lo più giovani, quasi un’intera generazione, senza lasciare traccia di sé, con le famiglie che chiedevano a gran voce verità e giustizia per i loro congiunti Desaparecidos. Poiché il 24 marzo del 1976 è il giorno del colpo di Stato che instaurò in Argentina la dittatura militare è stata successivamente istituita una ricorrenza laica nel paese sudamericano, il “Giorno della memoria per la verità e la giustizia” 

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