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Cronaca

Una rapina per eliminare le prove delle violenze sessuali: arrestati anche due frati

In provincia di Napoli due frati sono stati arrestati insieme ad altre quattro persone per violenza sessuale e rapina.

Le indagini dei carabinieri sono partite lo scorso aprile. Due uomini hanno sporto denuncia per una rapina subìta nella loro abitazione ad Afragola. Hanno raccontato che poco prima due soggetti, armati di mazze ed un coltello, hanno sfondato la porta d’ingresso facendo irruzione in casa. Un raid “anomalo”. I due rapinatori si sono impossessati di uno smartphone, hanno cercato di prenderne anche un altro e poi sono scappati via. Lasciando in casa oggetti e denaro.

Una rapina per eliminare le prove delle violenze sessuali – cityrumors.it

Gli stessi denunciati hanno raccontato ai carabinieri anche altro. Tempo prima hanno subìto abusi e violenze sessuali da alcuni frati anche all’interno di diversi monasteri, tra cui la Basilica di Sant’Antonio di Afragola. Le “prove” di tutto ciò, foto, video e chat, erano proprio all’interno dei telefoni cellulari obiettivo dei rapinatori. Sono partite immediatamente le indagini dei militari della stazione di Afragola, coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.

In breve tempo sono stati individuati mandanti e movente della rapina, ed è stato ricostruito l’intero contesto. Così all’alba di oggi sono stati arrestati due religiosi, Nicola Gildi, attualmente in servizio presso il Convento di Santa Maria Occorrevole, e Domenico Silvestro, parroco della Basilica Pontificia di Sant’Antonio da Padova di Afragola. Il primo è accusato di violenza sessuale e rapina, il secondo di violenza sessuale. In manette anche un 52enne e un 43enne entrambi di Afragola, imprenditori e incensurati, ritenuti responsabili di rapina aggravata in concorso; un 20enne di San Vitaliano (con precedenti di polizia) e un 19enne di Marigliano (incensurato), responsabili di rapina aggravata in concorso.

Dalle indagini, insomma, è emerso che le vittime, che prestavano servizio nei luoghi di culto, avevano subìto rapporti sessuali in cambio di abiti, alimenti e dello stesso impiego retribuito. Molte violenze erano state organizzate attraverso applicazioni come “Ciao Amigos” e “Tinder” ed erano state poi filmate. Le vittime avevano poi ripetutamente sollecitato il pagamento per il lavoro svolto nei monasteri. In una lettera redatta dagli avvocati delle vittime si chiedeva la corresponsione delle somme facendo riferimento anche ai rapporti sessuali.

A quel punto uno dei frati, Gildi, “spinto dal forte timore – si legge in una nota del procuratore Maria Antonietta Troncone – di affrontare le conseguenze di una denuncia sporta dalle vittime supportata da chat, video e messaggi contenuti nella memoria dei telefoni cellulari, si era rivolto ai suoi conoscenti per sottrarre i telefoni alle vittime e scongiurare il pericolo”. I “conoscenti” per mettere in atto il piano erano gli imprenditori incensurati che a loro volta avevano assoldato i rapinatori per fare irruzione nell’appartamento delle vittime.

Frati arrestati, l’arcivescovo: “Dispiacere e tristezza”

“Carissimo, ti ringrazio per questo tuo impegno nei confronti dei frati, io sono mortificato, perché mai avrei voluto che si giungesse a questo. Ti chiedo perdono e ti assicuro la mia preghiera per te e per la tua famiglia. Un abbraccio e una benedizione”. Così ha scritto in un messaggio il frate all’imprenditore all’indomani della richiesta di “intervento”.

Molte violenze erano state organizzate attraverso app – cityrumors.it

L’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia è intervenuto sulla vicenda, annunciando la sospensione del parroco di Afragola. “Il dispiacere e la tristezza – ha detto Battaglia – non sono causate soltanto dall’apprendere delle infelici vicende in cui i due frati sono implicati, ma dallo smarrimento e dal turbamento che tale notizia provocherà nel cuore dei fedeli. Invito tutti ad avere fiducia nel lavoro della Magistratura e a ricordare nella preghiera coloro che a vario titolo sono coinvolti in questa triste vicenda”.

Francesco Ferrigno

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