Bruce Willis, uno degli attori più importanti e amati di Hollywood alle prese con una malattia cognitiva, starebbe peggiorando giorno dopo giorno
Dopo le parole della moglie Emma di qualche giorno fa, oggi è il regista Glenn Gordon Caron a fornire nuovi drammatici aggiornamenti sullo stato di salute di Bruce Willis. Lo ha fatto in occasione del rilascio in America, sulla piattaforma Hulu, della serie Moonlighting, quella che negli anni ’80 lanciò Willis nello star system e ora è finalmente disponibile in streaming per tutto il pubblico statunitense.
L’attore si è dovuto ritirare dalle scene alcuni anni fa a causa della sua malattia, l’afasia, che gli impediva di recitare. Si tratta di una grave patologia che comporta la perdita della capacità di comporre o comprendere il linguaggio. Una malattia degenerativa che lentamente, ma inesorabilmente, lo sta consumando sempre più.
Fu proprio l’ex moglie Demi Moore a rivelare a tutti i suoi fan la tipologia molto particolare di malattia che aveva colpito Bruce Willis a inizio 2022. Una demenza frontotemporale improvvisamente degenerata in frequenti episodi di afasia che ne avevano definitivamente bloccato la carriera e soprattutto inibito una vita quotidiana normale. L’attore americano, protagonista di tanti film iconici, è una delle star hollywoodiane più amate dal pubblico, fin dagli esordi nel lontano 1985 nella serie tv “moonlighting” del regista e sceneggiatore Glenn Gordon Caron. E’ stato proprio l’amico regista nei giorni scorsi, durante la serata che presentava la realese della famosa serie tv sulle piattaforme streaming, ora disposizione del pubblico americano, a rivelare che purtroppo la malattia di cui soffre il popolare attore di “Die Hard£, è peggiorata. “Bruce non è quasi più in grado di parlare e ha perso la gioia di vivere“, ha confessato il regista al New York Post. La malattia di Willis solitamente potrebbe essere scatenata da un disturbo comunemente causato da un ictus, ma che può derivare anche da un trauma cranico o, in rari casi, da malattie neurologiche. I sintomi variano ampiamente e possono influenzare la capacità di parola, comprensione e lettura.
Nel caso dell’attore americano la malattia sta comportando un rallentamento nei movimenti, rigidità alle articolazioni, problemi di equilibrio e cambiamenti nel comportamento e nella parola. Ora purtroppo l’aggiornamento che arriva da Gordon Caron fa capire ancora meglio le difficoltà sempre maggiori che deve affrontare Bruce Willis. “Mi sembra che nei primi minuti dell’incontro abbia capito chi fossi, ma non parla per niente. Prima era un lettore vorace che divorava ogni tipo di libro, ma adesso ha smesso. Nonostante tutto”, continua Caron, “si vede che è ancora Bruce. Se sei con lui ti accorgi che è sempre lo stesso Bruce e sei grato che ci sia ancora, anche se la sua gioia di vivere è sparita”.
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