Tutti ci siamo chiesti cosa succede veramente dopo le riprese di Cucine da Incubo. Scopriamo finalmente la verità.
Cucine da Incubo è una delle trasmissioni di maggior successo del panorama televisivo attuale. Da anni va in onda e, da anni, ad ogni puntata restiamo letteralmente scioccati da quello che succede: piatti lanciati in aria, urla, pianti, parole forti tra gli chef e i proprietari dei ristoranti che vengono giudicati.
Se in Gran Bretagna e in America, la star di Cucine da Incubo è Gordon Ramsey, in Italia il nostro “Gordon nostrano” è lo chef partenopeo Antonino Cannavacciuolo che, da qualche stagione, è anche uno dei giudici di Masterchef accanto a Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli.
Il format – tanto in Italia quanto all’estero – è lo stesso: lo chef, dopo essere stato chiamato, si reca presso il ristorante in difficoltà per capire che cosa non va. Parla con il personale, assaggia i piatti e osserva come funziona il servizio. Dopodiché mette giù un piano per cambiare le cose.
Dunque dalla sera alla mattina una squadra pagata dalla televisione ristruttura il ristorante e lo chef propone un nuovo menù oltre a dare consigli di comportamento allo staff. Tutti, almeno una volta, ci siamo chiesti se quello che vediamo in televisione è tutto reale. Qualcuno, finalmente, ha vuotato il sacco.
In tanti ci chiediamo se quello che vediamo a Cucine da Incubo sia tutto vero e, soprattutto, se dopo le riprese i ristoranti davvero passino “dalle stalle alle stelle”. Antonino Cannavacciuolo, dopo tanti anni, ha vuotato il sacco e ha raccontato tutto.
Non è tutto facile come sembra. A dirlo è lo stesso chef napoletano Antonino Cannavacciuolo che da dieci anni conduce il programma. Molti ristoranti, purtroppo, dopo le riprese hanno iniziato a fare gli stessi errori di prima e alcuni hanno addirittura chiuso.
“Quando terminano le registrazioni, so già quale ristorante andrà avanti e quale farà peggio di prima” – queste le parole di Cannavacciuolo in un’intervista di qualche tempo fa. Infatti, a ben guardare, i numeri non sono incoraggianti. Ad oggi Antonino Cannavacciuolo, attraverso Cucine da Incubo ha visitato ben 90 ristoranti: di questi 24 , dopo le riprese, hanno chiuso i battenti.
Perché? La risposta non è facile e non è la stessa per tutti ma di sicuro non è sempre possibile adattare un menù di un grande chef a ristoranti piccoli, con clientela abituale e spesso situati in paesini di provincia. Cannavacciuolo può dare i migliori consigli possibili ma poi bisogna anche saperli contestualizzare in realtà che sono molto diverse da quelle dei ristoranti stellati di Milano, Roma o New York. Insomma: non è proprio tutto oro quello che vediamo luccicare in tv.
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