Non riesce a contenere la rabbia e alla fine si sfoga attraverso un post pubblicato sul proprio profilo Instagram
Procedeva tutto a gonfie vele, poi il dramma improvviso e la diagnosi che non si sarebbe mai aspettato. Tommaso Zorzi ha ricevuto una notizia che lo ha letteralmente sconvolto, proprio per questo è corso sui social per pubblicare un post di denuncia contro una pratica che va avanti ormai da anni. “È stata una leggerezza”, ammette senza troppi giri di parole.
Era il 17 aprile del 2021 quando annunciava a tutti i propri follower la novità, facendo incetta di like oltre che di commenti. A circa tre anni da quel momento felice, l’influencer sta attraversando un periodo molto complicato: “Non lo sapevo, sicuramente ho la mia parte di responsabilità”, sottolinea senza risparmiarsi il durissimo mea culpa e aggiunge: “Abbiamo capito solo ora che era questo il problema”.
Tommaso Zorzi soffre per Priscilla: “Non vivrà mai la sua vita a pieno”
Visibilmente provato è apparso in una clip su Instagram Tommaso Zorzi per spiegare quello che gli è capitato. Protagonista della vicenda, in realtà, non l’influencer ma il suo gatto Priscilla, lo Scottish Fold che ha accolto in casa ad aprile del 2021. La diagnosi del veterinario conferma i suoi timori: “Soffre di osteocondrodisplasia, che è una anomalia di sviluppo del tessuto osseo e della cartilagine dovuto a una mutazione genetica”.
Si tratta di una condizione abbastanza comune per questa razza, tanto che in alcuni Paesi è vietata addirittura la vendita: “È il motivo per cui hanno le orecchie piegate e che noi troviamo tanto tenere. Sono gatti che inevitabilmente, chi più chi meno, soffriranno”, spiega e continua: “La mutazione genetica che fa venire le orecchie piegate fa anche venire dolore agli arti e alla spina dorsale”.
Le prime avvisaglie solo poco tempo fa, poi la visita e la diagnosi che non avrebbe mai voluto ricevere: “Ha iniziato a zoppicare a tre anni, cioè adesso, e l’ho portata a fare delle visite e abbiamo capito che era questo il problema. Ora dovrà prendere un farmaco a cicli, ma per tutta la vita, e non vivrà mai la sua esistenza a pieno. Bisogna assolutamente vietare che lo si continui a vendere”.