Tra i presenti oggi alla Festa del Cinema di Roma c’era anche Brunori Sas per presentare il docu-film Il tempo delle noci diretto da Giacomo Triglia.
Ancora una volta il cantautore ha dimostrato tutto il suo affetto per la famiglia, evidenziando quelli che sono i suoi valori e svelando alcuni particolari del lavoro a cui ha preso parte.
“La paternità è uno degli elementi che emergono, non solo perché si parla di famiglia. Mi definisco un familista morale, non amorale. Vengo da una terra in cui la famiglia è importante, anche troppo. Il racconto che volevamo fare è di un noi, dell’idea di come si possa concepire la musica con un approccio collettivo. È una celebrazione dell’idea di famiglia. C’è la mia storia personale, la canzone nasce per Fiammetta ed era inevitabile che entrasse nel documentario e nel processo creativo”, così spiega Brunori Sas.
Le sue parole testimoniano la forza dei sentimenti che hanno accompagnato non solo la proposizione del brano al pubblico, ma proprio tutto il processo creativo che ha preceduto questo aspetto. Il brano lo conosciamo tutti, l’abbiamo sentito all’ultimo Festival di Sanremo ed è inevitabile che sia entrato nel nostro cuore proprio come farà il docu-film Il tempo delle noci diretto da Giacomo Triglia.
Il tempo delle noci è il docu-film di Giacomo Triglia che Brunori Sas ha presentato alla Festa del Cinema di Roma. Il lungometraggio segue l’artista nella gestazione del suo ultimo disco in cui deve far fronte non solo alla realizzazione di musica e parole, ma anche affrontare alcuni scheletri nell’armadio che spesso gli si sono parati di fronte anche in passato.
Il cantautore ha definito il film come un “vestito in cui ci si sente comodi“, parole che fanno capire come Triglia sia riuscito a descrivere diversi aspetti della sua vita personale, oltre che professionale, con grande precisione e intelligenza. Un film che si muove sui binari dell’emozione, riuscendo a mostrare al pubblico non solo i contenuti che ne emergono ma anche come tecnicamente viene buttato giù un disco.
Sicuramente si tratta di uno di quei prodotti qualitativi che la Festa del Cinema di Roma ci ha abituato ad apprezzare, speriamo che dopo la fine dell’evento possa avere il giusto spazio che merita magari anche nel contesto dello spettacolo più mainstream.
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