Flavio Briatore vuole dare una mano alla “famiglia del bosco”: cos’ha in mente il noto imprenditore? Scopriamolo subito insieme!
Nelle ultime settimane la storia della “famiglia del bosco” è diventata quasi un racconto quotidiano, uno di quelli in cui non sai se la svolta arriverà all’ultimo capitolo.

Catherine e Nathan, dopo il clamore sul loro casolare di Palmoli, vivono ora in una nuova casa temporanea, messa a disposizione da un ristoratore di Ortona. Una sistemazione provvisoria, in attesa che il famoso casolare venga ristrutturato. Ma intanto, intorno a questa famiglia, si è creata una vera e propria catena solidale.
Flavio Briatore: cosa vuole fare per aiutare la famiglia nel bosco
Intanto, attorno a loro si è creato un movimento di solidarietà inaspettato. Nei giorni scorsi Al Bano aveva aperto le porte della sua tenuta a Cellino San Marco, offrendo ospitalità.
E secondo La Stampa, anche Flavio Briatore avrebbe contattato la Regione dichiarandosi pronto a finanziare i lavori necessari nel casolare nel bosco.

Un gesto che, se confermato, potrebbe cambiare molte cose. L’imprenditore potrebbe raccontare presto la sua idea sui social.
Cosa manca per riunire la famiglia nel bosco?
La domanda che tutti continuano a farsi è una: cosa serve affinché i cinque possano trascorrere il Natale insieme?

Tutto dipende dai tempi della giustizia. Se il giudice non dovesse pronunciarsi entro pochi giorni, il 16 dicembre potrebbe intervenire la Corte d’Appello, rivedendo la precedente decisione che aveva disposto l’allontanamento dei bambini. In quel caso, il ricongiungimento potrebbe diventare realtà prima delle feste.
Restano però due nodi che la curatrice speciale e la tutrice dei bambini, Marika Bolognese e Maria Luisa Palladino, continuano a sottolineare: la questione dei vaccini e la lingua italiana, che Catherine e Nathan comprendono ancora poco. Sono ostacoli, ma non impossibili da superare.
La scuola e la vita quotidiana dei bambini
Per chi segue la vicenda, un punto rimane molto importante: la frequenza scolastica. La curatrice e la tutrice insistono che i bambini abbiano bisogno di entrare in un contesto educativo stabile, dove possano socializzare, relazionarsi, crescere. Solo osservandoli nella vita di tutti i giorni, dicono, si potrà capire davvero come stanno e cosa sia meglio per loro.
Nel frattempo, i tre piccoli stanno vivendo una quotidianità completamente nuova nella casa famiglia di Vasto. Mangiano insieme agli altri bambini, una decina in tutto, e giocano in un ambiente che per loro è ancora tutto nuovo.
Hanno però abitudini diverse: vanno a dormire al tramonto e si svegliano all’alba, mentre gli altri bambini partono alle 7 con lo scuolabus. Due mondi che ancora non riescono del tutto a convivere, due modi completamente diversi di vivere.





