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Cultura e Spettacolo

Lavoro, dopo 7 anni meglio cambiare: ecco il motivo

Sarebbe bene lasciare la propria posizione dopo un periodo massimo di tempo: ecco tutti i benefici che può portare

Anche e soprattutto in ambito lavorativo si dice che sia estremamente positivo cambiare lavoro regolarmente. Sette anni infatti sarebbe il tempo massimo che si può trascorrere nello stesso posto. Ne ha parlato a proposito il responsabile delle risorse umane Bruce Fecheyr-Lippens di SD Worx. a Jobat.be: “Un buon lavoro è composto da molte più cose che da un semplice stipendio. Si spera di avere ottimi colleghi, compiti importanti e un buon equilibrio tra lavoro e vita privata. Nonostante ciò, cambiare la propria posizione in modo regolare può essere molto utile. Si tratta del cosiddetto ‘prurito dei sette anni’: dopo questo lasso di tempo la cosa migliore sarebbe riflettere su un possibile cambio di lavoro, perché dopo quel periodo si dice che non c’è più nulla da imparare”.

Disperazione durante il lavoro – Cityrumors.it

Ma perché avviene ciò? Fecheyr-Lippens sostiene che “ebbene, se in seguito desideri – o devi – cambiare lavoro, è meno probabile che altri datori di lavoro guardino il tuo curriculum con grande interesse. In altre parole, restare a lungo con lo stesso datore di lavoro non giova al tuo ‘appeal’ lavorativo. Una nuova posizione potrebbe garantirti una buona mobilità e potrebbe anche rivelarsi più interessante di quello che stai facendo adesso. Se bisogna davvero dare un numero, sette anni sono il massimo. Ma per alcune persone questo tempo può sembrare anche fin troppo lungo”.

La questione

“Ci sono anche due sfumature da tenere a mente”, spiega. “Oggi molti grandi datori di lavoro rendono possibile la crescita interna, in senso orizzontale o verticale. In questo modo si può avere l’opportunità di scoprire qualcosa di nuovo, in un’altra posizione o anche in un paese diverso. Nonostante ciò, rimanere con lo stesso datore di lavoro per tanto tempo può dare la possibilità di fare una grande carriera in un’azienda sola: è una scelta più sicura. Chiaramente è più difficile cambiare luogo e colleghi e doversi confrontare sempre con un modus operandi e una cultura totalmente nuova. Se ti piace davvero il tuo lavoro, non c’è nulla di male nel restare lì più a lungo possibile”.

Riunione lavorativa tra colleghi – Cityrumors.it

Comunque, precisa Bruce Fecheyr-Lippens, la motivazione e la capacità di apprendere sono qualità estremamente importanti per gran parte dei datori di lavoro. “Per fare un esempio: qui in SD Worx, una mentalità di crescita o ben impostata è una delle tre dimensioni su cui valutiamo i dipendenti. Una mentalità di crescita significa credere di poter sviluppare ulteriormente il proprio potenziale. È molto importante. Una buona soluzione è concentrarsi dall’80 al 90% del tempo sui tuoi compiti, e durante il resto della giornata, o mezza giornata, fare altro legato, per esempio, a progetti diversi o ai propri colleghi”, conclude. 

Marco Ercole

Giornalista, scrittore, amante della lettura. Mi piace scrivere di ogni cosa, diversificare gli interessi, ma tendenzialmente mi occupo di sport da 20 anni, collaborando anche con Repubblica, FOXSports, Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Millimetro e molto altro ancora.

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