Piero Pelù, dalla depressione alla rinascita: il cantautore è pronto a lanciare l’ennesimo nuovo album della sua carriera
L’ultimo periodo non è stato assolutamente facile per uno degli ultimi rocker del nostro Paese. Stiamo parlando di Piero Pelù che ha avuto a che fare con la depressione ed acufene. Tra poco meno di tre mesi uscirà il suo nuovo album dal nome “Deserti“. Non solo: è pronto a ripartire alla grande con i suoi concerti (precisamente dal 29 giugno). Nel corso di una intervista rilasciata al “Corriere della Sera” ha voluto fare il punto della situazione sulle sue attuali condizioni di salute.
![Svelato motivo della depressione](https://www.cityrumors.it/wp-content/uploads/2024/04/Piero-Pelu-20240425-Cityrumors.it_.jpg)
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Alle preoccupazioni per la salute si sono sommati i pensieri legati alla fine dei Litfiba. Ho cercato un aiuto professionale, cui mi rivolgo ancora, e sono riuscito ad aprire delle belle porte. In “Maledetto cuore”, ad esempio, canto “ho bisogno di te”: lo diciamo raramente, ma abbiamo bisogno degli altri per non perderci in quei buchi neri con cui sto facendo i conti“. Nello studio di registrazione ha subito uno shock acustico, un incidente sul lavoro: aveva cambiato le cuffie e poi perse i sensi cascando a terra.
Piero Pelù: “Io antifascista grazie a mio nonno Mario”
Da quel momento in poi, però, si è trascurato non effettuando alcun controllo e trascurando il problema. Un danno che ora è diventato irreversibile. Nonostante abbia recuperato un po’ non potrà completamente guarire del tutto. Anche se una piccola soluzione per attutire il problema esiste: “Un sistema acustico ben calibrato mi permette di affrontare di nuovo il palco: devo creare l’inferno sonoro fuori, ma in cuffia è come se avessi Casadei“.
![Svelato motivo della depressione](https://www.cityrumors.it/wp-content/uploads/2024/04/Piero-Pelu.-20240425-Cityrumors.it_.jpg)
Sono passati esattamente dall’uscita della canzone “Il mio nome è mai più” con la collaborazione di Jovanotti e Ligabue, testo nato durante la guerra in Kosovo e proventi che andarono in beneficenza ad Emergency. “Era nata quando dalle basi Nato in Italia erano partiti i caccia per bombardare Belgrado. Non ho mai smesso di suonarla e di dire “mai più” alle guerre. Oggi parliamo di Palestina e Ucraina, ma ci dimentichiamo di Sudan, Afghanistan, Birmania e altri conflitti. Sono un pacifista e obiettore di coscienza“.
In conclusione afferma di essere un convinto antifascista. Tutto questo per merito di suo nonno Mario che gli ha parlato del periodo della guerra e delle armi. Un personaggio che gli manca moltissimo è il fondatore di Emergency, Gino Strada.