Tra le tante novità che prenderanno piede dal 2026, una, di sicuro, piacerà a tanti: chi soddisfa determinati requisiti non dovrà più pagare l’IMU.
Tra le tante tasse che è nostro dovere pagare come facenti parte di una comunità nazionale, c’è anche l’IMU: l’Imposta Municipale Unica. A differenza di Irpef, contributi Inps e TARI, l’IMU non la pagano tutti i contribuenti ma soltanto coloro che possiedono seconde case.

Infatti sulla prima abitazione non si paga a patto che, oltre ad essere la prima casa, sia anche quella in cui abbiamo la residenza e sempre a condizione che non faccia parte degli immobili che rientrano nelle categorie di lusso. Diversamente dovremo pagare l’IMU anche sull’unica casa che possediamo.
Sulle seconde case, invece, il pagamento della tassa è dovuta sempre. Si tratta di un’imposta che non versiamo direttamente allo Stato ma al nostro Comune di residenza. In questi tempi di carovita e continui rialzi dei prezzi in tutti i settori, la maggior parte di noi, se potesse, farebbe volentieri a meno di sobbarcarsi anche il peso di questa imposta. Soprattutto se le seconde case non sono messe a rendita e, quindi, non fruttano nulla. Dal prossimo anno, chi soddisfa determinati requisiti, potrà dire addio all’IMU.
IMU, novità 2026: ecco chi non dovrà più pagarla dal 2026
Buone notizie in arrivo per un’ampia platea di contribuenti: l’agevolazione che il Governo Meloni vuole introdurre si rivolge, infatti, a coloro che hanno più di una casa in Italia. Chi soddisfa determinati requisiti potrà pure dimenticarsi dell’IMU: sarà solo un brutto ricordo.

Molti ritengono non sia giusto pagare un’imposta sulla proprietà privata che ci siamo acquistati, a fatica, con i nostri soldi. Giusto o no, sulle seconde tasse l’IMU va pagata anche perché, diversamente, i Comuni verrebbero privati di importantissime risorse con cui erogare servizi a beneficio di tutti. Ma dal prossimo anno molti potranno smettere di pagare l’IMU. Una proposta di Legge, già approvata alla Camera, prevede l’esenzione dal pagamento dell’IMU per chi risiede all’estero.
Ma non basta: non tutti i proprietari residenti all’estero potranno godere di questo beneficio. Infatti per fruire dell’agevolazione è necessario che la casa non sia affittata né concessa in comodato d’uso e deve trovarsi in un Comune che conta meno di 5000 abitanti. Non solo: la casa deve trovarsi nel medesimo Comune in cui il proprietario risiedeva prima di trasferirsi all’estero ed è, inoltre, indispensabile avere avuto la residenza in Italia per minimo 5 anni.
Requisiti abbastanza stringenti, insomma ma che vengono compensati dall’annullamento di altri requisiti che, fino ad oggi, erano fondamentali. Dal 2026, infatti, per non pagare più l’IMU in Italia non sarà più necessario essere iscritti all’AIRE – l’Anagrafe degli Italiani residenti all’Estero – e non sarà più necessario essere titolari di una pensione maturata in base a convenzioni internazionali con l’Italia. Il vantaggio potrà essere goduto solo per un immobile ad uso abitativo.





