Brambilla: “Giorgetti non mi ha dato retta. Ecco cosa rischia l’Italia”

Alberto Brambilla, sottosegretario al Welfare con Roberto Maroni ministro, intervistato da ‘La Stampa’: “La riforma Fornero aveva dei punti deboli, ma ora l’hanno peggiorata”.

Alberto Brambilla attacca il governo. L’ex sottosegretario al Welfare in un’intervista a La Stampa critica duramente l’esecutivo per quanto riguarda il tema pensioni: “I problemi di sostenibilità sono altrove. Io ne ho parlato con il ministro Giorgetti, ma lui non mi ha dato retta“.

Brambilla intervista La Stampa
Alberto Brambilla intervistato da ‘La Stampa’ – Cityrumors.it – © Ansa

Voi giornali vi state concentrando soprattutto sulle misure di allungamento dell’età pensionistica – spiega ancora Brambilla – ma qui il rischio è un altro. C’è la possibilità di un nuovo buco nei conti dell’Inps di 16 miliardi. Io non discuto assolutamente la scelta politica, ma gli effetti di questa decisione. Nel 2024 l’Inps vedrà meno entrata e così si va verso disastro“.

“Hanno peggiorato la legge Fornero”

Brambilla in questa intervista sottolinea come “la legge di Fornero aveva dei punti deboli, ma ora l’ha resa ancora più dura e possiamo dire che l’hanno peggiorata. Ora voglio vedere come farà Salvini a spiegarlo ai suoi elettori“.

“Per rendere più semplice il sistema pensionistico – aggiunge l’ex sottosegretario – abbiamo bisogno di più lavoratori che pagano i contributi. In Italia abbiamo 38 milioni di persone che possono lavorare, ma gli occupati non superano i 25 milioni. Quindi ne servono almeno quattro in più . Possiamo dire che le crescita e i redditi non possono essere sostenuti come si sta facendo. La decontribuzione non serve a nulla. Bisogna utilizzare le risorse per le politiche attive“.

“Io partirei dal rafforzamento delle scuole professionali”

Brambilla intervista La Stampa
I consigli di Brambilla al governo – Cityrumors.it – © Ansa

Brambilla in questa intervista dà anche i consigli al governo: “Bisogna partire dal rafforzamento delle scuole professionali. Sono diverse le aziende che hanno bisogno di specialisti e possiamo dire che in questo momento non c’è. E poi si deve assolutamente ridurre il livello di assistenza pubblica. Inoltre, siamo l’unico Paese a non disporre di una banca dati unica. E così nessuno sa quanti soldi destina lo Stato, quanti le Regioni o i Comuni“.

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