Istat, l’inflazione colpisce gli italiani: milioni in povertà assoluta

Istat, italiani vittima dell’inflazione: milioni in povertà assoluta. Gli ultimi dati non lasciano dubbi 

Purtroppo il dato non mente: in Italia la povertà cresce sempre di più. A rivelarlo, appunto, sono gli ultimi dati emanati dall’Istat che si riferiscono allo scorso anno. Secondo quanto riportato dall’Istituto pare che 5,7 milioni di italiani vivono in condizioni di povertà assoluta. Tra questi 1,3 milioni sono minori. Nel 2023 le famiglie che vivono in queste condizioni sono pari all’8,5% delle famiglie residenti. In questa categoria rientrano le famiglie con una spesa mensile inferiore ad una soglia minima che permette l’acquisto di beni e servizi essenziali.

In milioni in povertà assoluta
Ultimi dati Istat (Ansa Foto) Cityrumors.it

Il tutto grazie ad uno standard di vita che si può considerare accettabile, onde ad evitare delle gravi forme di esclusione sociale. Da non trascurare assolutamente il fatto che la presenza di figli minori è un fattore che tende ad esporre, in maniera maggiore, le famiglie completamente al disagio più totale.

Istat, i dati parlano chiaro: 5,7 milioni di italiani in povertà assoluta

L’incidenza della povertà assoluta si conferma sempre più marcata per le famiglie che hanno almeno un figlio minore (pari al 12%). Mentre per quanto riguarda coloro che in famiglia hanno anziani sono del 6,4%. Per i minori, invece, l’incidenza di povertà assoluta relativa allo scorso anno è del 14%. Purtroppo si tratta di uno dei dati più alti di sempre (a partire dal 2014). In particolar modo al Nord dove le persone povere sono quasi 136mila in più rispetto a due anni fa.

In milioni in povertà assoluta
Ultimi dati Istat (Ansa Foto) Cityrumors.it

L’incidenza della povertà assoluta, a livello familiare, non cambia e rimane all’8%. Da precisare che c’è stata una importane crescita dell’incidenza individuale del 9% (nel 2022 era dell’8,5%). Anche il Mezzogiorno, purtroppo, non se la passa bene. I valori sono sempre stabili, ma comunque più alti rispetto ad altre zone (10,3% a livello familiare e 12,1% a livello individuale).

Dati che lanciano un vero e proprio allarme da parte delle associazioni dei consumatori e dei sindacati. Senza dimenticare anche le immancabili critiche e provocazioni da parte dell’opposizione nei confronti del governo. Lo stesso colpevole, secondo loro, di aver eliminato il reddito di cittadinanza fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle in passato.

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