Naspi e Dis-Coll, le novità 2024: cosa cambia per gli aventi diritto

Sono migliaia i titolari di Naspi o Dis-Coll nel nostro paese: ecco tutti i cambiamenti in arrivo con la rivalutazione Istat.

Come ogni anno arriva puntuale la rivalutazione dell’Istat basata sul tasso di inflazione nel 2023. Si tratta di un passaggio che può fare la differenza per i contribuenti italiani da molteplici punti di vista e in modo più o meno significativo.

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La rivalutazione dell’Istat è come sempre basata sul tasso di inflazione registrato nell’anno precedente. (Cityrumors.it)

Tra gli interessati ci sono i titolari di Naspi e Dis-Coll, le prestazioni riconosciute a chi è senza lavoro. Vediamo quale sarà l’impatto per questa categoria di cittadini.

Diciamo subito che l’adeguamento basato sul tasso di inflazione registrato nel 2023 scatta limitatamente alle indennità liquidate quest’anno. Nel dettaglio, per il calcolo della Naspi dedicata agli ex dipendenti si adotta come riferimento l’imponibile medio mensile riferito agli ultimi quattro anni o, in alternativa, al periodo che ha dato luogo al diritto dell’indennità. Ma veniamo alle cifre in ballo, che sono ciò che più interessa ai beneficiari delle prestazioni in oggetto.

I conti in tasca ai titolari di Naspi e Dis-Coll

Con una circolare attesa in questi giorni, l’Inps ufficializzerà il rialzo del 5,7% per l’assegno mensile dedicato a chi ha perso il lavoro. I titolari di Naspi o Dis-Coll beneficeranno così di un adeguamento del sussidio basato sull’indice finale dei prezzi al consumo che è stato certificato lo scorso anno. Tenuto conto che al titolare del sussidio spetta il 75% dello stipendio medio che percepiva prima della disoccupazione, per il 2024 fino alla soglia di 1.428 euro dovrebbe essere riconosciuto un assegno di importo fino a 1.071 euro.

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Le modalità di calcolo applicate per la Naspi valgono anche per la Dis-Coll. (Cityrumors.it)

Inoltre, rispetto allo scorso anno cresce la soglia del 25% dello stipendio percepito. Nel 2024 il tetto per l’importo ammonta a 1.553,72 euro, quasi 100 euro in più rispetto al 2023. L’aumento mensile è di 82,73 euro, pari a 992,76 euro annuali. Non dimentichiamo che l‘importo della Naspi scende sempre a partire dal sesto mese di percezione: la riduzione è del 3% circa ogni trenta giorni (ma il taglio scatta dall’ottavo mese se il titolare del sussidio ha almeno 55 anni).

Le stesse modalità di calcolo applicate per la Naspi valgono per la Dis-Coll, l’indennità mensile di disoccupazione riservata a particolari categorie quali i collaboratori coordinati e continuativi, gli assegnisti e i dottorandi di ricerca. Nel caso dei titolari di disoccupazione agricola, invece, l’importo massimo dell’assegno sarà di circa 1.321 euro mensili, contro gli oltre 1.310 euro netti di quello per la cassa integrazione.

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