In Italia continua a crescere la paura del botulino dopo i casi registrati in Calabria e Sardegna. Il virologo ai nostri microfoni ha fatto il punto della situazione
C’è preoccupazione per quanto successo in Calabria e Sardegna nei giorni scorsi. Il bilancio delle intossicazioni alimentari dovute al botulino è di tre morti (due a Diamante e uno Monserrato) e diversi ricoverati. Una situazione che allarma in un periodo, come quello estivo, dove le sagre e il cosiddetto street food sono all’ordine del giorno. Il consiglio degli esperti è sempre quello di prestare la massima attenzione a ciò che si mangia.

A Diamante, in provincia di Cosenza, a provocare l’intossicazione alimentare mortale sarebbe stata una verdura non conservata molto bene. Si parla di broccoli o di cime di rapa. In Sardegna la responsabilità è di una salsa guacamole. Le indagini vanno avanti e al momento hanno ricevuto l’avviso di garanzia tre persone. Per loro accuse molto pesanti: omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Il titolare del truck food ha confermato che l’alimento era stato tutto il giorno sotto il sole. E questo dovrebbe aver portato alla tragedia.
Allarme botulino, i consigli di Pregliasco in esclusiva
Ora c’è tanta preoccupazione in Italia e il timore di altri casi simili è molto alto. Ai nostri microfoni è intervenuto in esclusiva il virologo Fabrizio Pregliasco sottolineando come “ogni anno nel nostro Paese ci sono 30-40 casi di botulino. In queste vicende abbiamo un focolaio specifico legato ad una gestione incongrua dei prodotti di conservazione“.
Pregliasco si è soffermato anche sui prodotti fortemente a rischio in un periodo come quello estivo: “Si tratta dei cosiddetti alimenti non acidi come broccoli, la verdura sott’olio perché il botulino cresce in situazioni di anaerobiosi, quindi sott’olio e in situazione dove non crescono altri batteri. Quanto accaduto è la dimostrazione che l’igiene e la gestione degli alimenti deve essere sempre molto attenta soprattutto quando si è in estate“.

Quindi massima attenzione sia da parte dei commercianti che delle persone che mangiano a queste sagra in un periodo estivo e in un contesto molto caldo. Naturalmente quanto successo potrebbe portare anche a rendere ancora più rigidi i controlli vista la volontà di evitare altre tragedie simili a queste che hanno colpito la Calabria e la Sardegna.