Il famoso giornalista e conduttore televisivo di fede nerazzurra è amareggiato: “Intanto bisogna arrivarci lì, ma è anche vero che l’Italia ha sognato con altri no”
“Mamma mia che delusione, pensavo potesse finire male come succede in una finale, ma non così male, ho pure visto la partita in un covo di milanisti, ma sono stati dei signori…”. A parlare così, con la delusione scolpita nel cuore e nella testa è Nicola Porro, il famoso giornalista e conduttore televisivo che di solito tratta argomenti ben più spinosi e delicati, ma sull’Inter si apre ed è distrutto.

Non è facile trovare le parole giuste per Nicola Porro che ha visto la partita e non si aspettava una resa incondizionata come quella che ha visto in tv, soprattutto dopo il cammino che ha avuto la sua Inter, “no proprio così, di perdere così, non me l’aspettavo, anche perché dopo nemmeno dieci minuti non c’era più partita o quasi…“.
Il famoso giornalista ammette di “non essere un tecnico specializzato di calcio“, ma di essere un grande tifoso, anche se “pure chi non capiva si rendeva conto dopo dieci-quindici minuti che noi non c’eravamo proprio, almeno per come siamo stati abituati a vedere la nostra Inter nelle partite di campionato e soprattutto di Champions League. E’ anche vera una cosa che in finale bisogna sempre arrivarci, ma questo non si dice mai, invece v’ha detto perché non è una cosa da poco“.
“Inzaghi o non Inzaghi? Io sono preoccupato dalla società…”
Ora tanti si chiedono cosa succede per il futuro della squadra e come poter ripartire, ma su questo Nicola Porro non sembra avere dubbi: “Io dico innanzitutto che abbiamo fatto sognare l’Italia con quella partita meravigliosa col Barcellona, ora non è che si può massacrare a un mese di distanza, ci vuole anche un certo rispetto, soprattutto per chi ci ha portato in quella situazione e finale. Inzaghi? Non so cosa deciderà, ma io sono preoccupato più che altro per la società, non tanto per il tecnico che merita rispetto“.
E il giornalista cerca di fare chiarezza: “Qui c’è da dire che la nostra squadra ha un’età media molto alta, basti pensare che quella del Psg è di 24 anni, la nostra di 32 ho letto, quindi c’è un bel divario e per il prossimo anno ci sarebbe da radere al suolo la squadra e rifondare perché credo sia giusto farlo anzi è arrivato il momento di farlo, ma questa società è in grado di mettersi sotto e fare una cosa del genere? Me lo auguro“.

Per Nicola Porro non ci sono tanti dubbi a proposito, anche se ci tiene a sottolineare che l’Inter “in finale ci è arrivata mentre tanti altri no, ma perdere va bene in una finale, magari non proprio così perché fa male e ti disintegra”