Delitto Garlasco, De Giovanni: “Due assassini? Quindi su Stasi non c’è condanna oltre ogni dubbio…”

Il noto scrittore di gialli e del personaggio del commissario Ricciardi è perplesso per quello che sta accadendo: “Mi dispiace per i genitori di Chiara ma penso anche a quel ragazzo…”

E’ famoso per i suoi romanzi gialli e soprattutto per aver creato il personaggio del commissario di polizia Ricciardi da cui è nata la fortunata serie dei “Bastardi di Pizzofalcone”, un posto dove non ci sono misteri né casi irrisolti e se ci sono, si trova sempre il colpevole, ma nella realtà lo sa bene Maurizio De Giovanni che le cose sono diverse, senza citare quanto sta accadendo sul delitto di Garlasco.

Maurizio De Giovanni
Delitto Garlasco, De Giovanni: “Due assassini? Quindi su Stasi non c’è condanna oltre ogni dubbio…” (Ansa Foto) Cityrumors.it

Ecco qui lo scrittore su questa storia di cronaca di cui si parla da diciotto anni è nauseato: “Non voglio mettermi a fare il commento su quello che esce ogni giorno perché è allucinante e soprattutto perché è deleteria per le persone che vengono coinvolte e per quelle che da sempre sono coinvolte, di sicuro se la Procura di Pavia ha riaperto le indagini allora vuole dire che su Alberto Stasi non c’era la famosa frase, oltre ogni ragionevole dubbio…e questo è inquietante”.

Per lo scrittore Maurizio de Giovanni, che come tanti italiani sta seguendo il caso Garlasco non risce proprio a darsi pace, anche perché “Quando ci sono stati i primi momenti dell’uccisione di quella povera ragazza Chiara Poggi, tutti quanti desiderano il colpevole e il mostro e tutti lo vogliono subito, purtroppo, anche per quello che stiamo vedendo ogni giorno, a discapito della verità certa e acclarata”.

“Se ci sono tutti questi dubbi penso che in carcere ci sia un innocente e questo è grave, altro che riforma della giustizia…”

Per De Giovanni tutta questa storia anche con le ultime nuove rivelazioni è qualcosa d’incredibile e soprattutto “ingiusto” e insiste in quella che lui cerca di capire cosa sia successo anni fa quando ci sono state le prime indagini. Ed esorta la giustizia e gli inquirenti a fare chiarezza per davvero, anche perché “non deve essere così, visto che in prigione è entrato un ragazzo, adesso uomo che, evidentemente, all’epoca e per tutto quello che sta accadendo, non è stato condannato oltre ogni ragionevole dubbio. Quindi adesso tutti quanti ci stiamo chiedendo come si sia arrivati alla condanna di Alberto Stasi oltre ogni ragionevole dubbio, questo nessuno lo sa spiegare ed è una cosa inquietante da cittadino, da uomo e da persona che fa parte di questa società

Per quel che riguarda le carte, gli atti, i retroscena di ogni giorni, De Giovanni non ne vuol sapere granché, ma non “perché non mi interessi, solo non voglio far parte di tutti questo caos che si sta creando, ma invece mi interesso e anche tanto al come si è arrivati alla condanna di questo ragazzo, ma non voglio prendere posizione su quello che è successo o meno”

Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi
“Se ci sono tutti questi dubbi penso che in carcere ci sia un innocente e questo è grave, altro che riforma della giustizia…” (Ansa Foto) Cityrumors.it

“Detto questo un innocente in galera è un vulnus, è una cosa gravissima per la società. Pensiamo alla vita rovinata di questo ragazzo. Non credo che sia facile – per Stasi – né opportuno ritrovarsi con una così grave condizione di detenzione se non è stato lui”. E per quello che è successo, De Giovanni passa anche su un concetto politico e su quanto si dibatte da sempre sulla riformza della giustizia: “Si debba fare in modo che a compiere le indagini debbano essere dei poliziotti super, per intenderci, e non un magistrato. La riforma della giustizia vuole questo con la separazione delle carriere”

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