Uno dei campioni in assoluto del nostro calcio, una vera icona, attaccatissimo alla nazionale parla del possibile nuovo allenatore
Un monumento del nostro calcio. Una vera icona, con l’immagine della coppa del mondo alzata con le sue mani è stata una delle foto più viste e, per restare nei tempi moderni, anche tra le più cliccate. Per chi l’ha visto giocare, chi l’ha vissuto e anche chi non era nato nel 1982 ma anche nel 2000 quando guidava la nazionale, Dino Zoff è un personaggio intramontabile. “Ma non so se davvero tanti adesso si ricordano…”, dice lui sempre con la sua umiltà che l’ha sempre contraddistinto.

Ha giocato fino a 40 anni e ha vinto i mondiali proprio a quell’età, diventando un simbolo di quella nazionale e anche, ovviamente, nella Juventus, ma quando si parla dell’Italia non è possibile non sapere chi è Zoff e capire cosa ha realmente rappresentato come personaggio e come icona. Per tutti è un monumento del nostro calcio, con i suoi 83 anni, è ancora un uomo brillante che si vede tutte le partite che può vedere.
Dalla Lazio alla Juve, fino naturalmente alla nazionale, anche se è restio a parlare di quello che è successo e che sta succedendo: “Non mi faccia dire nulla su come gioca o quello che fa o che si farà con i risultati perché non mi va, ci sono le persone adatte a farlo, io sono un tifoso della nazionale e lo sarò sempre“, ci tiene subito a precisare Dino Zoff che ha difficoltà a parlare della squadra azzurra perché quando lo facevano mentre era lui Ct non lo poteva sopportare.
“Gattuso mi sembra possa fare bene ma tanto l’importante è vincere perché se non lo fai….”
Durante gli Europei non ha problemi a parlare e analizzare le gare, sulla mancata qualificazione ai mondiali decide di restare in silenzio perché non voleva fare polemiche. Zoff è un uomo tutto d’un pezzo e non vuole alimentare polemiche anche perché sa che se dice qualcosa lui e viene travisato, può creare polemiche che non vuole, quindi sulle scelte di Gravina e soci non vuole mettere becco ma osserva: “Gattuso è un bravo ragazzo e, oltre che essere stato un gran bel giocatore, negli anni mi sembra si sia dimostrato anche capace come allenatore, quindi farà bene, non ho dubbi, anche se la nazionale è una squadra particolare…“.
Per Dino Zoff, la nazionale è una cosa seria, quasi sacra a tutti gli effetti: “In nazionale bisogna dare sempre quel qualcosa in più, a chiunque abbia giocato o che stia per giocare la pensa in questo modo, sto dicendo una cosa banale, è un onore giocare e allenare l’Italia, come lo è stato per me, lo è per tutti gli allenatore che hanno avuto questo privilegio“.

Un consiglio, se così lo si vuole chiamare, arriva da Dino Zoff a Gattuso futuro Ct azzurro, anche perché lui sa bene che significa guidare l’Italia nel bene e nel male, anche perché “puoi inventarti tutte le cose più belle del mondo, ma l’importante quando sei ct è che riesci a fare risultato e vincere, se ci riesci va tutto bene altrimenti cominciano i guai, è stato così e sarà sempre così. Ma anche questa è una banalità…”. Beh, oddio mica tanto.