Docente di sociologia dei fenomeni politici all’Università Lumsa e insegna anche a Miami, analizza la situazione tra i due ex amici
Da amici per la pelle o quasi a nemici giurati. Una discussione che sta facendo il giro del mondo. Una lite, quella tra Elon Musk e Donald Trump, che ha sorpreso alcuni, mentre altri sono rimasti quasi stupiti che non sia accaduto prima, alcuni invece un po’ se l’aspettavano, magari non così presto come il professor Francesco Nicola Maria Petricone, docente di sociologia dei fenomeni politici dell’Università Lumsa che conosce bene quello che succede negli States, soprattutto a livello politico, e non solo. “Sorpreso fino a un certo punto, vediamo che succede, di sicuro non è una cosa positiva che non riguarda solo ed esclusivamente gli Usa…“, dice il professor Petricone.

Per la maggior parte delle persone, i due, Musk e Trump, mai avrebbero litigato o si sarebbero separati, soprattutto dopo quanto si è visto durante la campagna presidenziale, dove il patron di Tesla è stato non solo grande protagonista ma il maggiore finanziatore del nei presidente.
“E’ una situazione che ci sorprende ma devo essere sincero, fino a un certo punto, considerata la voluttuosità dei due personaggi in questione, anche perché spesso non fanno che modificare il loro orientamento. Di sicuro è passato troppo poco tempo, questo per poter immaginare un epilogo di questo genere ma aspettiamo quello che succederà, è molto importante”, spiega il professore Petricone che insegna e collabora con l’Università di Miami.
Musk ha un obiettivo ben preciso: le elezioni di metà mandato
Sulla figura di Musk che aveva preso un certo potere e anche determinato alcune scelte e posizioni di Trump, l’esperto dei fenomeni politici sul personaggio cerca di spiegare: “E’ una persona che considero capace e molto attenta, anche perché uno come Musk, al di là di alcuni che dicono abbia forme di disturbi comportamentali, ha creato delle grandi aziende ed è un pioniere in grandi settori, certo quello che ha pubblicato su X, quei dati fanno discutere parecchio“.
Il fatto che Elon Musk abbia dato un grande contributo alla vittoria di Trump “è davanti agli occhi di tutti”, non ci sono dubbi, ma uno come il patron di Tesla o X o quello che sta facendo per lo spazio, con tanto di collaborazione con la Nasa, non fa tutto questo se non l’ha in qualche modo studiato a tavolino.

Ma secondo il professor Petricone da tenere sotto occhio in questo momento “è la situazione e come si genera e quello che andrà a toccare da qui a poco tempo“, anche perché “non so quello che potrà effettivamente uscire“, più che altro perché, ricorda il professore Francesco Nicola Maria Petricone che la giornalista di Fox quando intervistò Trump sui file di Epstein, “lui in qualche modo glissò la domanda“.
E Elon Musk sostiene che su quei file ci sia anche il nome di Trump, ma secondo il professore Petricone non è tanto questo quello che ha in mente Musk quanto la “scadenza a novembre 2026 con le elezioni di metà mandato” e uno come lui può avere le risorse finanziarie per fare una campagna ben precisa anche perché “al Senato i numeri sono ballerini e modificare il trend è possibile“