L’economista Giulio Sapelli in esclusiva ai nostri microfoni sulla manovra: “È ancora presto per dare un giudizio complessivo, ma non vedo un cambio di passo”
Famiglia e imprese. Sono queste le due parole d’ordine per quanto riguarda la manovra. Il governo continua il confronto con i partiti di maggioranza per definire la prossima legge di Bilancio. La strada fino a dicembre è ancora lunga, ma le prime indiscrezioni non mancano come il botta e risposta tra esecutivo e minoranza.
La nostra redazione ha contattato in esclusiva Giulio Sapelli, professore di Storia Economica, per commentare con lui le possibili scelte del governo sulla manovra.
Professor Sapelli, la manovra entra nel vivo. Qual è il suo pensiero sul provvedimento?
“La manovra dovrebbe portare a maggior investimenti e io purtroppo non li vedo. È questa la cosa che non mi convince. Il resto delle misure sono tutte cose che non permettono di far crescere il nostro Paese. Non vedo un cambiamento rispetto a quanto succedeva in passato“.
Il ministro Giorgetti ha confermato che non ci saranno tasse. Almeno questa è una notizia positiva.
“Anche questa cosa non mi convince. Il discorso del ministro Giorgetti non è da una nazione che pensa alla crescita economica, ma da politico. Le tasse si possono anche inserire. In tutto il mondo ci sono e quando vengono messe viene spiegato il motivo. Da parte del governo non sto vedendo una vera politica economica. Se cominceranno a farla, allora le cose potranno assolutamente cambiare“.
Si parla, però, di una conferma del taglio del cuneo fiscale e delle misure in favore di famiglie e imprese.
“Sicuramente il taglio del cuneo fiscale è l’unica cosa che va benissimo. Si tratta di una misura che dà respiro all’industria, ma è assolutamente poco. Possiamo parlare di un conto della non spesa. Dall’altra parte capisco le difficoltà a far cambiare passo all’economia dopo le difficoltà create dal Superbonus. Una misura che ha avuto un costo da far tremare i polsi. Ma, come detto in precedenza, al momento non vedo un discorso di politica economica. Poi è ancora presto, capiremo meglio le misure nelle prossime settimane“.
Cosa bisogna fare secondo Lei per rilanciare l’economia?
“Con la recessione tedesca, c’è solo una cosa da fare. Non vanno più bene le singole misure, ma ci vuole un piano per tutti i settori industriali. Bisogna decidere dove puntare, altrimenti non cambia nulla. Io non vedo nessuna novità al momento rispetto alla politica dei vecchi governi. Si continua con quella e, invece, c’è la necessità di una svolta importante“.
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