L’ex Comandante in capo della Folgore e della Coi segue con attenzione quanto succede tra ucraini e russi: “E’ un periodo delicatissimo, bisogna avere anche paura…”
“Che situazione difficile e complicata, molto più di quello che si pensa. E’ vero che i colloqui di pace a Istanbul sono ripartiti e il fatto che si parlino tra ucraini e russi è un buon inizio, ma a quell’attacco dell’Ucraina, la Russia risponderà, solo non si capisce come e quando, speriamo bene perché a seconda della risposta si può giocare tutto il piano di pace…“. A parlare è il generale Marco Bertolini, un’eminenza in campo militare e strategico italiano, è stato il comandante della Folgore e della Coi, partecipando a quasi tutte le missioni militari all’estero e nei campi di guerra di questi ultimi trent’anni.

Bertolini sa quel che dice, il generale è figlio d’arte, considerato che suo padre ha combattuto ad El Alamein durante la seconda guerra mondiale, e come lui in ambito militare ce ne sono pochi, tanto che conosce le forze armate ed ha un’esperienza a livello militare come pochi altri. E quanto accaduto qualche giorno fa da parte Ucraina l’ha un po’ destabilizzato.
“Devo ammettere che sono un po sconcertato – afferma il generale Bertolini – per quanto successo in Russia da parte ucraina con quell’attacco ai bombardieri e altro, è una notizia di cui si parla poco, ma proprio mentre ci sono i colloqui di pace dovrebbe essere la prima notizia, ma non perché sono un militare, ma una persona che conosce bene le dinamiche e quanto è avvenuto è molto pericoloso, ma per tanti è come se fosse una cosa normale ma non lo è“.
“Temo la risposta russa che ci sarà e vedere che succede con gli inglesi e americani…”
Eppure i colloqui di pace sono partiti con il generale che ha notato positivamente come i “due capi delegazione di Russia e Ucraina si siano parlati due ore prima che cominciasse il tutto e si sono scambiati le loro condizioni per la pace, è un inizio per quello che è successo, so che ci sarà un ampio spazio di scambio di prigionieri e altro, anche se questi colloqui non avvengono nel momento migliore”
Per quel che riguarda la situazione che si sta creando da qualche giorno e che si è intensificata con quegli attacchi ucraini, non “promette bene perché Putin risponderà all’attacco, bisogna vedere come e soprattutto come reagiranno gli americani e gli inglesi che da sempre appoggiano incondizionatamente Zelensky e gli ucraini“.

Per l’ex Comandante in capo della Coi e della Folgore quanto sta accadendo è un segnale positivo da un lato, ma non bisogna mai “trascurare il fatto che ci potrebbe sempre essere un’escalation“, anche perché il fatto che si parlino tra russi e ucraini è senza dubbio “un buon inizio considerato che non si sono mai parlati per tre anni, ma ci vuole del tempo prima che cambia la situazione: i russi vogliono le quattro regioni che stanno occupando da mesi e che l’Ucraina non entri nella Nato ma Zelensky non accetta, ora vediamo come andranno le cose nei prossimi giorni, sperando che la Russia nella sua risposta non faccia degenerare le cose…“