Un alimento, che da anni troviamo sulle nostre tavole, rischia l’estinzione. Gli esperti lanciano l’allarme: “Se non si mette un freno, finirà l’intera specie”
Da alimento base della cucina, ad animale in via di estinzione; da piatto particolarmente amato per la sua bontà e la sua adattabilità a più ricette, ad una specie da proteggere e salvaguardare. Un pesce, che troviamo spesso sulle nostre tavole e che da anni è diventato ormai un simbolo della cucina italiana, rischia di estinguersi. E di conseguenza di non essere più considerato un alimento base. Se fino a poco tempo fa, la sua presenza nei supermercati e nelle pescherie era scontata, ora le cose potrebbero cambiare. Ed in modo definitivo.

Secondo un folto gruppo di scienziati e di ambientalisti, in questi anni abbiamo abusato della pesca e del consumo di una determinata specie di pesci. Se volessimo salvarla ed evitare la loro estinzione è quindi necessario ridurne drasticamente la cattura nell’Oceano Atlantico nordorientale. “Basta, ne sono stati pescati troppi. Se si continua così, l’intera specie sarà a rischio”. L’alert lanciato dal WWF è chiaro. La situazione, secondo gli esperti è diventata ormai insostenibile.
Il WWF lancia l’allarme: “Se continuate a pescarlo, si estinguerà”
Se si dovesse continuare a pescarlo e a mangiarlo con la stessa regolarità mostrata negli ultimi anni, si rischierebbe davvero l’estinzione dell’intera specie. L’organizzazione scientifica internazionale ICES raccomanda una riduzione del 77% delle catture per il prossimo anno rispetto alle stime per il 2025. A seguito di tale raccomandazione, il World Wildlife Fund (WWF) invita tutti i paesi della regione a “rispettare finalmente i limiti di cattura stabiliti dalla scienza e a porre fine alla pesca eccessiva”.

Stiamo parlando dello sgombro. Un pesce azzurro molto comune nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, apprezzato sia per il suo sapore deciso sia per le sue eccellenti proprietà nutrizionali. Spesso accostato al tonno (fanno entrambi parte della tessa famiglia, gli Scombridae), può vantare diversi benefici nutrizionali: è ricco di Omega 3 (che aiuta a ridurre trigliceridi e colesterolo cattivo (LDL e a proteggere il sistema cardiovascolare), è considerato una sorta di antinfiammatorio naturale ed è ricco di acidi grassi DHA, che sono fondamentali per le cellule nervose e lo sviluppo cognitivo. Ma è soprattutto gustoso. Può essere mangiato come piatto unico, nelle insalate e come condimento nel sugo.
Per molti anni la pesca dello sgombro è stata considerata sostenibile, ma nell’ultimo periodo la specie è in declino. Il WWF definisce gli ultimi dati dell’ICES “un avvertimento urgente” per tutti i paesi. Secondo l’organizzazione, lo stock di sgombro è sull’orlo del collasso. “La spirale discendente deve essere fermata subito”. Da anni la quantità di sgombri pescati è superiore a quella raccomandata. Pertanto, il WWF ora ne sconsiglia il consumo.





