Non chiudi mai il tappo della bottiglia? C’è un motivo ben preciso: parola di psicologo

Dietro un gesto apparentemente banale come non chiudere mai il tappo della bottiglia c’è un motivo ben preciso, spiega uno psicologo.

In una delle sue opere più conosciute, la Psicopatologia della vita quotidiana, Freud sostiene l’idea che dietro ai piccoli gesti che tutti compiamo ogni giorno – dimenticanze, errori, lapsus, ecc. – ci siano in realtà delle ragioni inconsce e nascoste. Insomma, mai sottovalutare i dettagli. Nemmeno quelli delle azioni che giudichiamo insignificanti.

Significato psicologico della mancata chiusura del tappo della bottiglia
Una banale dimenticanza come non chiudere mai il tappo della bottiglia può nascondere significati ben più profondi, ci dicono gli psicologi – cityrumors.it

Azioni apparentemente banali come dimenticare qualcosa, sbagliare a scrivere o nel parlare, smarrire un oggetto e via dicendo nascondono sempre delle ragioni. L’idea è un po’ questa. Pensiamo ad esempio all’abitudine che hanno tanti di noi di non chiudere mai il tappo della bottiglia (o il cassetto, le ante degli armadi, le porte, ecc).

Una banale dimenticanza? Non proprio, spiega su TikTok lo psicologo Michele Mezzanotte. Fedele alla lezione di Freud, l’esperto ci fa invece presente che questa piccola omissione ha un significato più profondo. Anzi, più di uno.

Cosa significa quando non chiudiamo il tappo della bottiglia, parla lo psicologo

Naturalmente, come detto, non si tratta solo di non chiudere il tappo della bottiglia. Si parla piuttosto dell’abitudine di non chiudere mai nulla: dal tappo della bottiglia ai cassetti, per non parlare delle porte di casa, delle ante dell’armadio (magari pure lo sportello dell’auto, sperando che i ladri ci “grazino” sempre). Tutte queste dimenticanze, dice Mezzanotte, hanno più di una motivazione.

Cosa vuol dire quando non chiudiamo il tappo della bottiglia
Una bottiglia non chiusa può voler dire tante cose sul piano psicologico – cityrumors.it

Per essere precisi, l’esperto indica almeno quattro motivazioni. Innanzitutto non chiudere le cose (bottiglie, cassetti, porte, ecc.) esprime una generale volontà di non chiudere le situazioni. Non chiudiamo i “campi”: lasciamo le cose incompiute. Abbiamo difficoltà a portare a termine i compiti. Facciamo fatica anche a chiudere le relazioni. Ma c’è anche un altro motivo, fa notare Mezzanotte: la nostra psiche tende a non ritenere necessario completare qualcosa: subito qualcos’altro ci attira e passiamo a un’altra questione.

La terza motivazione della “mancata chiusura” consiste nel fatto che ci piace avere più strade aperte. Chiudere qualcosa significa precluderci una possibilità. Noi invece preferiamo avere più opzioni aperte sul tavolo. Infine c’è la quarta motivazione, evidentemente legata alla terza: siamo in un periodo della vita in cui siamo aperti a nuove possibilità, pronti a far spazio a una novità. Siamo in attesa di qualcuno capace di entrare nella nostra esistenza.

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