I termosifoni si possono accendere solo dopo averli spurgati correttamente. Non seguire questa indicazione è un grosso errore.
Per mesi i termosifoni sono rimasti spenti, hanno raccolto polvere, sporco e aria. Ecco perché bisogna compiere alcune operazioni prima dell’accensione, per evitare di rendere l’aria di casa irrespirabile, pericolosa e di non far funzionare correttamente l’impianto con conseguente aumento dei consumi e dei costi in bolletta.

Il parco immobiliare italiano è composto prevalentemente da case in classe G e F. Significa che tra gli impianti di riscaldamento quello tradizionale a gas continua ad essere il più presente nelle abitazioni. La Direttiva Case Green chiede di abbracciare la transizione ecologica, di sostituire la vecchia caldaia con un impianto ibrido o la pompa di calore e di installare pannelli fotovoltaici ma questa richiesta è fuori dalla portata economica di tante famiglie.
Durante l’inverno 2025, dunque, le case saranno nella maggior parte dei casi riscaldate con un vecchio impianto tradizionale a gas. Prima di accendere i termosifoni dopo mesi di spegnimento, però, occorre compiere alcune azioni o i consumi saranno ancora superiori a quelli preventivati. Bisogna pulire i radiatori eliminando la polvere e la sporcizia accumulata, individuare possibili malfunzionamenti accendendo l’impianto ma soprattutto occorre spurgarli.
Come spurgare correttamente i termosifoni
Quando i termosifoni sono spenti l’aria si accumula all’interno dei circuiti idraulici di riscaldamento, forma bolle che possono ostacolare la circolazione dell’acqua calda. Da qui l’importanza di spurgare i radiatori prima dell’accensione. Un’eventuale inefficienza, infatti, porterebbe l’impianto a lavorare di più e a consumare di più.

Ora che le temperature piano piano iniziano a calare in tutta Italia è il momento perfetto per procedere con l’operazione in vista della prima accensione stagionale. Non serve alcuna abilità specifica per spurgare i radiatori, basta seguire alcuni passaggi. L’impianto di riscaldamento dovrà essere spento e freddo. Bisognerà avere a portata di mano una chiave per la valvola di sfiato – va bene anche un cacciavite a testa piatta – un secchio per raccogliere l’acqua che uscirà, dei guanti resistenti al calore e un panno assorbente.
Il secchio va messo sotto la valvola di sfiato. Poi bisogna ruotare lentamente la valvola in senso antiorario, l’aria inizierà ad uscire seguita dall’acqua. Una volta fuoriuscita tutta l’acqua si potrà richiudere la valvola ruotandola in senso orario (mai stringere eccessivamente). Questa operazione si deve ripetere per ogni termosifone di casa. L’ultimo passo è accendere la caldaia, controllare la pressione dell’acqua e individuare eventuali malfunzionamenti.





