Bandecchi shock, le frasi omofobe scatenano le polemiche: “Un uomo normale…”

Stefano Bandecchi ancora al centro di una bufera. Le frasi omofobe rilasciato durante una discussione contro la violenza di genere stanno facendo molto discutere.

Ancora una volta Stefano Bandecchi è al centro di una polemica. Il sindaco di Terni durante un Consiglio comunale nel quale si discuteva di un atto contro la violenza di genere ha rilasciato alcune dichiarazioni che stanno facendo molto discutere e che hanno portato la sezione locale della Lega a chiedere le dimissioni del primo cittadino.

Bandecchi polemica
Stefano Bandecchi al centro di una polemica – Cityrumors.it – Foto Ansa

Una richiesta che potrebbe essere appoggiata anche da altri partiti. Gli esponenti del Partito Democratico e di Fratelli d’Italia hanno lasciato l’Aula durante il discorso di Bandecchi e non si può escludere la possibilità che anche loro sostengano la proposta del Carroccio.

Le parole di Bandecchi in Aula

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La parole di Bandecchi molto discusse – Cityrumors.it – Foto Ansa

Ma cosa ha detto Bandecchi? Come riportato da Fanpage, il sindaco di Terni durante la discussione su un atto di indirizzo contro la violenza di genere, presentato da Fratelli d’Italia, ha sottolineato che “l’Italia è piena di imbecilli, quindi capisco che per qualcuno sia difficile capire le mie parole, che rivendico tutte, una per una: un uomo normale guarda un bel culo di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi, se ci riesce, se la tromba anche. Se poi non riesce, allora se ne torna a casa“.

Ora, offendetevi quanto c**** volete, ma questa è la mia idea. Chiuso con la mia opinione, dovete decidere se votare oppure no un emendamento sulla violenza di genere“, ha proseguito il sindaco di Terni.

La richiesta di dimissioni e la replica di Bandecchi

Bandecchi polemica
La replica di Bandecchi alle polemiche – Cityrumors.it – Foto Ansa

Come detto, la Lega ha richiesto le dimissioni di Bandecchi. Immediata la replica del primo cittadino: “Se mi volete esiliare, mandatemi all’Elba. Vorrei fare lo stesso percorso di Napoleone. I consiglieri usciti dall’Aula? C’è stato un altro Aventino. Vi devo portare le tende e i viveri? Se ci restate per i prossimi 12 anni questa è la democrazia che mi piace. Loro vanno all’Aventino e noi facciamo le cose da fare“.

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