Piercamillo Davigo in un’intervista a ‘La Stampa’ si sofferma sulla riforma della giustizia e attacca duramente Nordio: “Il ministro parla a vanvera”.
Piercamillo Davigo boccia la riforma della giustizia. L’ex pm di Mani Pulite in un’intervista a La Stampa esprime i suoi dubbi sulle norme che il ministro Nordio vuole introdurre a partire dalla separazione delle carriere: “Il Guardasigilli parla a vanvera, dice che ci sarebbe un pm separato e indipendente, ma è solo fantascienza. Gli avvocati delle Camere penali ritengono in questo modo di ottenere l’eguaglianza rispetto ai pm“.
“Ma se un pm invoca la condanna di un imputato che ritiene innocente commette il reato di calunnia – continua Davigo – se un avvocato dice al giudice di non assolvere il suo assistito rischia di essere punito per infedele patrocinio e rivelazione del segreto professionale. Ma di cosa stiamo parlando?“.
Davigo boccia anche i test psicologici per i giudici
Non solo la separazione delle carriere, Davigo boccia anche i possibili test psicologici per i giudici: “Il problema è che bisognerebbe capire se i presupposti della psicologia sono tali da dare margini di seria valutazione. Non stiamo parlando di una scienza esatta“.
L’ex pm si sofferma anche sulle pagelle alle toghe: “Vogliono risolvere il problema complesso con soluzioni semplici. La politica non riesce a comprendere l’importanza dell’indipendenza di questi giudici. Con i voti in molti finiranno per assecondare la volontà di chi deve dare quel giudizio. Diventeranno come gli impiegati pubblici e diremo addio all’indipendenza“.
“In Italia abbiamo pochi magistrati”
Per Davigo il vero problema in Italia è che “abbiamo pochi magistrati. Sono la metà rispetto alla media europea. Eppure questi producono moltissimo, anche se a volte a scapito della qualità. Definiscono il doppio dei procedimenti rispetto a quelli francesi e il quadruplo in confronto ai tedeschi. L’altra questione da risolvere riguarda il numero dei processi: sono tanti“.