In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “L’Unità” è intervenuto il membro della segreteria nazionale del Pd, Alfredo D’Attorre
Tanti i temi che sono stati affrontati nella lunga intervista che ha concesso all’Unità. In particolar modo la vicenda che si sta verificando a Gaza. Quello di oggi è un giorno importante per il Partito Democratico che scenderà in piazza a Roma (piazza del Popolo) per manifestare il proprio dissenso nei confronti del governo Meloni. Alfredo D’Attorre ha voluto fare il punto della situazione.
Sul termine “cimitero di bambini” da parte di Gaza nei confronti delle affermazioni di Guterres ha dichiarato: “Se guardo al dibattito politico e giornalistico, sono in effetti allibito anch’io da paginate sul “premierato”. La scelta del governo italiano di astenersi all’Onu sulla richiesta di un cessate il fuoco umanitario avrebbe scatenato un dibattito gigantesco“.
In merito a ciò la posizione del Pd non cambia: “Il partito ha condannato duramente l’attacco di Hamas e ha criticato apertamente il governo israeliano su come sta esercitando il suo diritto di autodifesa. Le scelte passate e presenti di Netanyahu sono una catastrofe sia per il popolo palestinese che per Israele“.
Sulla manifestazione di oggi e sul ruolo di segretaria del Pd della Schlein ha commentato: “All’inizio di quest’anno tutti i giornali parlavano di un Pd a un passo da una definitiva dissoluzione. E per una volta non avevano tutti i torti. Oggi c’è un Pd nel pieno di un processo di trasformazione, che torna a essere identificato con temi e diritti sociali da cui negli anni scorsi è apparso molto lontano“.
Poi ha continuato dicendo: “C’è un gruppo dirigente giovane. Io sono fiducioso che Elly non commetterà l’errore che hanno commesso diversi suoi predecessori, quello di chiudersi in una ristretta cerchia di fedelissimi. Quanto al conformismo, mi pare che siamo in una fase in cui c’è tutta la possibilità di discutere e avanzare critiche senza essere additati come “nemici del popolo”. Credo che il nuovo corso abbia riaperto per il Pd la possibilità di tornare a parlare con diversi settori della società“.
Sul governo: “La Meloni rilancia sulla “madre di tutte le riforme” nel momento in cui la sua seconda legge di bilancio certifica che il 95% del programma economico con cui la destra si e presentata alle elezioni è inattuabile”. In conclusione dà un suggerimento al Pd: “Bisogna dare autenticità e profondità alla scelta di ricollocare il Pd dalla parte della giustizia sociale, della dignità del lavoro, della sanità e dell’istruzione pubblica“.
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