E’ andato in scena nella capitale turca il secondo giro di colloqui tra le delegazioni dei due paesi che da anni sono in conflitto per trovare una possibile strada che porti almeno a una tregua
Si è tenuto oggi un secondo round di negoziati tra la delegazione Ucraina e quella russa andato in scena nel palazzo Ciragan, ad Ankara, capitale della Turchia. Ai colloqui questa volta era presente come mediatore il Ministro degli esteri turco Hakan Fidan che ha accolto i rappresentanti delle due nazioni belligeranti: per l’ucraina la delegazione era guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov, mentre la parte russa era guidata dal mediatore Vladimir Medinsky.

Un incontro programmato da tempo, ma che giunge però all’indomani del più violento attacco ucraino a delle postazioni russe dall’inizio della guerra. Infatti, nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno l’operazione ucraina “Spider Web” ha distrutto oltre 40 bombardieri russi a migliaia di chilometri di distanza, per quella che è stata definita l’azione “più a lungo raggio” mai attuata dalle forze armate ucraine.
Un secondo tavolo di negoziati
A oltre due anni dall’inizio del conflitto, la guerra tra Russia e Ucraina va avanti e soprattutto continua a mietere vittime tra i civili segnando le giornate con attacchi, distruzioni e instabilità politica. E’ notizia di ieri dell’offensiva ucraina che ha attaccato nella profondità del territorio nemico con droni i bombardieri russi, sorprendendo così le difese nemiche. Immediata la risposta dell’esercito russo al confine.

Ma nonostante tutto oggi era in programma un importante secondo giro di colloqui tra le due delegazioni sempre in Turchia per cercare di trovare la strada giusta che possa aprire a una tregua duratura tra i due contendenti. Anche se al termine delle consultazioni durate circa un’ora i risultati sembrano piuttosto discordanti, le due delegazioni, guidate per Kiev dal ministro della Difesa Umerov, per quella russa da Vladimir Medinsky, consigliere di Putin, hanno concordato il più grande scambio di prigionieri finora avvenuto.
Ma la proposta di tregua non mette ancora d’accordo
Le due parti infatti hanno concordato di scambiare tutti i prigionieri di guerra gravemente feriti e malati, così come giovani soldati di età compresa tra 18 e 25 anni. Il ministro ucraino Umerov ha anche indicato che Mosca e Kiev si scambieranno “6.000 contro 6.000” corpi di soldati caduti in combattimento, mossa confermata dal negoziatore russo Vladimir Medinsky, che ha sottolineato di non sapere quanti corpi gli ucraini stessero trattenendo. Inoltre durante l’incontro, la delegazione ucraina ha consegnato ai rappresentanti russi una lista dettagliata dei bambini ucraini deportati con la forza dalla Russia durante il conflitto.

Nel primo round di colloqui avvenuto a metà maggio, le parti avevano concordato uno scambio di mille prigionieri ciascuno, questa volta, soprattutto da parte ucraina, erano state indicate tre priorità per Kiev: un cessate il fuoco della durata di 30 giorni, un nuovo scambio di prigionieri e il ritorno dei bambini deportati. E’ mancato l’accordo ancora una volta proprio sulla possibile tregua, l’Ucraina ha infatti affermato che la Russia ha rifiutato la proposta di cessate il fuoco incondizionato e “una tregua incondizionata sarà la base per iniziare un negoziato”, ha detto Umnerov agli organi di stampa. Mentre la Russia avrebbe proposto all’Ucraina un cessate il fuoco di due o tre giorni lungo certi settori del fronte. Probabile terzo round di colloqui entro giugno, sperando che nel frattempo si possa trovare un accordo su una possibile tregua a quel punto soltanto da ratificare.