Conservare a lungo gli scontrini all’interno del portafoglio può essere dannoso per la propria salute. Ecco i motivi e cosa si rischia
Quante volte vi capita di conservare scontrini per diversi mesi nel portafoglio? Alzi la mano chi, non compie questo gesto diventato ormai quasi abitudinario. Alcuni lo fanno per conservare una memoria scritta delle spese effettuate, altri per tenere da parte ricevute di pagamenti che possono servire per scaricare spese (è il caso degli scontrini emessi dalle Farmacie e che a fine anno possono essere scaricati) o per mantenere garanzie in caso di problemi legati ai prodotti.

Ma questa abitudine, può risultare molto dannosa per la nostra salute. Questo gesto, che la stragrande maggioranza della popolazione compie in modo quasi abituale e senza minimamente rendersi conto che può generare problematiche, rischia invece di causare danni. E di diventare, alla lunga, deleterio per la nostra salute. Alcuni esperti hanno infatti pubblicato un resoconto dettagliato, che spiega con dovizia di particolari, le problematiche che il nostro organismo potrebbe trovarsi ad affrontare.
Gli scontrini infatti, possono rilasciare delle sostanze chimiche altamente sconsigliate. Vi siete mai chiesti le sostanze che vengono rilasciate ogni volta che si stampa uno scontrino? E quali rischi possono esserci per la nostra salute quando li tocchiamo con le nostre mani? Un team di esperti medici ha risolto l’arcano e ha spiegato nel dettaglio che cosa accade alla nostra pelle, quando si verifica questo tipo di contatto.
La sostanza presente negli scontrini che può risultare dannosa alla salute
Gli scontrini realizzati su carta termica contengono infatti una sostanza che può risultare a tutti gli effetti tossica: stiamo parlando del Bisfenolo A (BPA), un composto chimico che è considerato dannoso perché può essere assorbito attraverso la pelle, soprattutto quando gli scontrini vengono maneggiati ripetutamente, o restano nelle nostre disponibilità per un lungo periodo. Il BPA, se assorbito dalla nostra pelle, può rimanere nell’organismo per diversi mesi, ed aumenta i rischi effettivi sulla salute. Il bisfenolo A è un composto organico usato per produrre plastiche e resine. Viene generalmente utilizzato per rendere certi materiali più resistenti e trasparenti, come nel caso del policarbonato e delle resine epossidiche.

Si può trovare in bottiglie di plastica rigida (soprattutto in quelle meno moderne ma che sono ancora in circolazione), nella parte interna di alcuni barattoli di metallo e nelle lattine (come una sorta di rivestimento protettivo), nei contenitori per alimenti, tazze termiche, dispenser d’acqua e negli scontrini termici. E’ classificato come un interferente endocrino: ovvero tende a imitare o ad alterare l’azione degli ormoni nel corpo (in particolare gli estrogeni). Può entrare nel nostro corpo attraverso la migrazione negli alimenti contenuti in recipienti di plastica riscaldati (es. bottiglie o vaschette in microonde); attraverso la via orale (bevendo dalle lattine che lo contengono) o attraverso la pelle: con il contatto prolungato con scontrini;
Tra gli effetti indesiderati che si sono osservati può esserci un’alterazione ormonale (fertilità ridotta, disturbi riproduttivi), aumento del rischio di diabete, obesità, e problemi tiroidei. oltre ad un maggior rischio di tumori ormono-dipendenti (come seno e prostata).L’ EFSA e OMS (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno segnalato che anche piccole dosi di BPA possono avere effetti biologici se l’esposizione è cronica. Ecco perchè è fondamentale evitare di conservare a lungo gli scontrini e poi maneggiarli.





