Nella conferenza stampa ufficiale alla vigilia degli Us Open che cominceranno domani, il fuoriclasse serbo è tornato a parlare del caso del tennista azzurro
Jannik Sinner ha recentemente affrontato una situazione complicata. È infatti risultato positivo due volte ai test antidoping per il clostebol, una sostanza proibita. Tuttavia, è stato assolto da ogni accusa di colpa o negligenza. L’ITIA (International Tennis Integrity Agency) ha stabilito che l’assunzione della sostanza è stata involontaria, dovuta a una contaminazione attraverso una pomata usata dal suo fisioterapista.
Novak Djokovic in conferenza stampa ha commentato la vicenda che ha visto coinvolto il tennista altoatesino, prima risultato positivo al Clostebol e poi considerato innocente. Il serbo, senza attaccare direttamente il numero 1 al mondo, ha chiesto però che nel mondo del tennis tutti i giocatori abbiano gli stessi strumenti per difendersi.
Domani scatta l’ultimo Major dell’anno, sul cemento di Flashing Meadows i migliori tennisti al mondo vanno a caccia dell’ultimo torneo del Grande Slam. La vigilia del torneo americano è stata però scossa dalla vicenda di presunta positività, riscontrata alcuni mesi prima durante il torneo di Indian Wells, di Jannik Siinner, una vicenda che sta facendo molto discutere l’intero mondo del tennis. Il primo tennista italiano a diventare numero 1 al mondo è stato messo sotto processo per un doppio test che aveva riscontrato tracce (seppur minime) di uno steroide anabolizzante. Dopo un veloce esame della situazione, Sinner è stato scagionato dall’Agenzia antidoping del tennis per “contaminazione involontaria”, causata da una pomata cicatrizzante utilizzata dal suo fisioterapista personale per curare a sua volta una ferita a un dito. Comunque una brutta storia che sta alimentando la discussione nel circuito. Dopo i duri interventi a caldo di alcuni tennisti come Shapovalov e Kyrgios, che non avevano usato mezze misure nel contestare la sentenza assolutoria per il numero uno al mondo, ieri è stata la volta del serbo Novak Djokovic.
Della vicenda ha parlato durante la conferenza stampa ufficiale Novak Djokovic, anche in qualità di fondatore della Ptpa, l’associazione giocatori da lui creata ormai qualche anno fa, e di come le regole debbano essere più chiare: “Sinner? Altri giocatori hanno avuto casi simili o praticamente uguali, ma hanno avuto risultati diversi”, ha affermato il serbo che poi ha rincarato la dose, “Capisco la frustrazione dei giocatori perché c’è mancanza di coerenza. Da quanto ho capito, il caso di Sinner è stato praticamente chiarito appena è stato reso noto. Ma sono passati cinque o sei mesi da quando la notizia è stata comunicata a lui e al suo team. Credo che ci siano tanti problemi nel sistema. Capisco anche i tanti giocatori che chiedono di essere trattati allo stesso modo e non se sia una semplice questione economica a disposizione, ecco perchè bisogna far in modo che ogni giocatore possa ricevere lo stesso trattamento a prescindere dal suo status“. Chiaro, preciso e diretto e senza peli sulla lingua come è sempre stato nello stile del campione serbo.
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