Ciclismo, la confessione di Ullrich: “Non so come faccio a essere ancora vivo”

Il tedesco ha rivelato alcuni retroscena pesanti sulla sua vita da sportivo, tra fumo, doping e alcol che l’hanno quasi ucciso

È stato un grande campione del ciclismo su strada e del ciclocross, Jan Ullrich, che si è ritirato nel 2006. Per le sue grandi doti e il suo immenso talento, è stato soprannominato il Kaiser. Si tratta di un vero e proprio specialista delle grandi corse a tappe e delle gare a cronometro: nella sua carriera ha vinto il Tour de France 1997 e la Vuelta a España 1999, oltre a un titolo olimpico a Sydney, nel 2000, e a tre titoli mondiali su strada, uno in linea dilettanti e due a cronometro Elite.

Le confessioni di Ullrich
L’ex ciclista Jan Ullrich ha avuto parecchi problemi dopo il ritiro (Ansa) – Cityrumors.it

Nel suo documentario “Jan Ullrich-The Hunter”, ha raccontato e confessato diversi retroscena della sua vita da sportivo, che è stata parecchio complicata, nonostante tutto. Infatti, la sua grande macchia è stata quella del doping, e non solo, tra il fumo e l’alcol: “Una volta volevo stabilire un record mondiale: ho fumato più di settecento sigarette in un giorno. È un mistero su come abbia fatto a resistere così a lungo”. Se è ancora qui a raccontare tutto ciò, lo deve solamente al suo fisico da atleta.

Le sue confessioni

Poi continua: “Non ho bevuto per nove mesi, ma un giorno ho bevuto un bicchiere e dopo un pò ho perso il controllo. Sono passato dal vino al whisky. Prima un bicchiere al giorno, poi due, mi dava sonnolenza. Ero un atleta di alto livello e potevo spingere il mio corpo all’estremo. Ciò mi ha permesso di vincere un Tour de France, ma anche di andare nella direzione opposta. Potevo bere più whisky e sniffare sempre più cocaina. Molte persone si sarebbero suicidate, ma il mio corpo ha resistito”, ha concluso.

Jan Ullrich rivela cosa ha vissuto dopo il ritiro dal ciclismo
Jan Ullrich, ex ciclista tedesco, ha rischiato la morte (Ansa) – Cityrumors.it

E racconta, ancora, dei momenti difficili dopo essersi ritirato: “Nel 2006 caddi dal piedistallo di favorito per vincere il Tour. Sono passato da purosangue a cavallo da traino. Questo è difficile e mi fa ancora male. Mi creo problemi per i miei errori e debolezze. Ero in cima, sono caduto all’inferno e ora lotto per stare in mezzo. Nel 2018 ero davvero depresso. Da ciclista ho sofferto, ma dopo la carriera quella sofferenza è andata nella direzione sbagliata. Nel 2018 ero al punto più basso, con tutto quello che una persona può sopportare fisicamente e mentalmente. Il passo successivo sarebbe stato la morte”.

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