La tecnologia continua a rivoluzionare il mondo del calcio. In Italia in via di sperimentazione con il cosiddetto ‘FVS’, ossia il var a chiamata
Il ‘FVS’ ha fatto l’esordio in Italia. Quello che sembra essere a tutti gli effetti il var a chiamata è arrivato anche nel nostro calcio. Una prima rivoluzione che per il momento coinvolge solamente la Serie C e in futuro potrebbe arrivare anche nei campionati maggiore. Questa sarà una stagione per valutare il funzionamento e nella giornata di ieri, venerdì 22 agosto, c’è stato il primo utilizzo in diverse partite.

Gli allenatori e gli stessi arbitri sin dall’inizio hanno chiesto di non chiamarlo Var. Le differenze sono molte a partire da un utilizzo più centellinato da parte della tecnologia. Altra cosa che si è notato è anche il fatto che gli arbitri difficilmente hanno cambiato la loro decisione. La responsabilità è data al tecnico e quindi non c’è una grande perdita di tempo. Sui gol i controlli sono automatici e i primi responsi sono positivi.
Come funziona il ‘var a chiamata’
Nonostante gli arbitri e i tecnici chiedono di non denominarlo var a chiamata, in questa prima giornata si è capito come il Fvs è molto simile alla tecnologia utilizzata in Serie A e B. Un passo importante della tecnologia nei campionati minori con l’obiettivo di rendere le partite senza particolari errori. Naturalmente le regole rendono un po’ più facili eventuali sbagli rispetto a dove è utilizzato il tradizione.
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Il Fvs, infatti, entra in funzione solamente in caso di chiamata del tecnico. Ogni allenatore durante la partita ha due carte da giocarsi e, in caso di errore, questa sparisce. Se, invece, l’errore è confermato, la card ritornerà in mano alla panchina. Per questo motivo le scelte dovranno essere ponderate e si dovrà chiamare il supporto della tecnologia solamente se si è sicuri di un fischio sbagliato da parte del direttore di gara.

Questa è la cosa che lo differenzia dal Var tradizionale. Per il resto non ci sono particolari cambiamenti. Il tecnico può giocarsi la carta in caso magari di un fuorigioco non segnalato oppure fischiato in maniera sbagliata. Un rigore non dato (o viceversa) e un cartellino rosso estratto o magari di una espulsione non corretta. E naturalmente anche in caso di un gol il tecnico può chiedere la revisione dell’azione per controllare qualche irregolarità.