Nella lunga ed estenuante battaglia legale interna alla famiglia più potente d’Italia, viene tirata fuori una carta di cui si è sempre parlato
Una telenovela senza fine. Nella lunga, estenuante e anche brutta battaglia legale che va avanti da anni sull’eredità della famiglia Agnelli, ecco che spunta la copia di un testamento olografo di Gianni Agnelli che venne sequestrato dalla guardia di finanza di Torino nell’ambito di un’inchiesta proprio sull’eredità della vedova dell’Avvocato, Marella Caracciolo. E adesso gli avvocati di Margherita Agnelli, la figlia di Gianni, chiedono a gran voce che venga immediatamente acquisito nella causa civile che va avanti da anni.

Per chi non lo sapesse da almeno una decina d’anni, o forse più, anche se la causa legale ha avuto inizio poco dopo il 2013, c’è in atto una vera e propria “guerra” sull’eredità e su quanto avesse realmente deciso Gianni Agnelli tra la figlia Margherita e i suoi figli, John, Ginevra e Lapo Elkann. Una cosa brutta tra madre e figli che ha innescato una serie di rivalità e dispetti che vanno avanti da parecchio tempo.
Il documento in questione, risale al 1998, ed era finito nell’inchiesta che era stata portata avanti dal Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai due pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti. Quell’inchiesta è finita da tempo con tanto di richiesta d’archiviazione per Ginevra e Lapo e di messa alla prova per il presidente di Stellantis, anche perché quel documento non era rilevante ai fini della valenza penale ipotizzava l’evasione fiscale e la truffa ai danni dello Stato. Ma se non aveva rilevanza per quel tipo di inchiesta, per quella che va avanti nel civile, potrebbe averne, eccome.
Scontro finale tra madre e figli: il motivo
I legali di Margherita Agnelli, figlia di Gianni e mamma di John e Lapo, nonché di Ginevra, stanno cercando in tutti i modi di far inserire la copia del documento firmato da Gianni Agnelli, ma per questo bisognerà aspettare le valutazioni che dovrà fare il giudice sul piano civile, anche perché, almeno a quanto attestano gli avvocati della figlia di Agnelli, quel testamento del 1998 smentirebbe tutto quello che è stato portato avanti fino adesso.
Ossia la versione secondo cui l’Avvocato aveva deciso di investire del futuro comando del gruppo il nipote, John Elkann, ma quello che si evince da quel documento è che non sarebbe proprio così, anche perché, secondo quanto scritto su quel testo, Gianni Agnelli destinava il 25 per cento della società “Dicembre“, ovvero quella che controllava tutto il gruppo, al figlio Edoardo, che sarebbe poi morto suicida il 15 novembre del 2000.

Difesa a spada tratta da parte dei legali dei fratelli Elkann che spiegano quanto sia impossibile che tale documento possa essere accettato e che possa far parte del giudizio anche perché su quanto avesse deciso Gianni Agnelli “non incide in alcun modo né sulla successione Agnelli né sulla successione Caracciolo e quindi sull’assetto proprietario della società Dicembre“.
Ma non è tutto anche perché gli avvocati spiegano e sottolineano che al momento del decesso dell’Avvocato “Edoardo era già scomparso: di conseguenza, le partecipazioni nella Dicembre di proprietà di Gianni Agnelli sono state trasmesse alla moglie Marella e alla figlia Margherita. La gestione della successione Agnelli è stata poi definita con l’accordo transattivo del febbraio 2004, a seguito del quale Margherita è definitivamente uscita dal capitale della Dicembre, avendo peraltro ritenuto in quel momento la Fiat un’azienda destinata al fallimento“.
La mamma attacca i figli: fuori la verità
Secondo i legali di John, Lapo e Ginevra, la copia del testamento dell’Avvocato non modificherebbe proprio nulla. Non solo, gli stessi avvocati puntualizzano che “trascorsi oltre 20 anni dalla morte di Gianni Agnelli, qualsiasi pretesa di terzi sul di lui patrimonio sarebbe in ogni caso estinta. L’iniziativa del legale di Margherita appare dunque più rivolta a generare confusione mediatica che a un rigoroso approfondimento giuridico delle norme applicabili“.

Per i legali di Margherita Agnelli, la mamma dei tre figli rivoltosi, il testamento di Gianni Agnelli dimostra invece come la disposizione che aveva fatto l’Avvocato era diversa, tanto che “aveva destinato al nipote John Elkann la propria quota del 25% della Dicembre non rappresentasse la sua ultima e definitiva volontà” mentre “al contrario emerge come al nipote sarebbe dovuta spettare soltanto una partecipazione minoritaria, mentre quella a lui riconducibile doveva spettare al figlio Edoardo, tragicamente scomparso nel 2000, e, in mancanza, ai suoi eredi legittimi, ossia Margherita Agnelli e Marella Caracciolo“.
Questo è quello che hanno riportato i due legali di Margherita Agnelli, Dario Trevisan e Valeria Proli. Tutto è ripartito di nuovo. E forse più duramente di prima.