Allarme aviaria: nuovo focolaio che riguarda l’Italia. “Situazione preoccupante”

Scatta un nuovo allarme legato all’influenza aviaria: il Ministero ordina l’abbattimento di oltre 160.000 polli. Ecco perchè in Italia la situazione è considerata a forte rischio

Un nuovo allarme legato all’aviaria è scoccato in tutta Europa e coinvolge anche l’Italia. Un nuovo focolaio è stato confermato ed ha portato all’abbattimento di un numero elevatissimo di pollame. Il pericolo è che il virus possa diffondersi in modo concreto in diverse regioni europee. Italia compresa.

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Allarme aviaria: nuovo focolaio che riguarda l’Italia. “Situazione preoccupante” – cityrumors.it

Nel nostro Paese, come nella maggior parte degli Stati Europei, quando vengono riscontrati dei casi, si procede all’abbattimento dell’intero gruppo. Una situazione che si è già verificata in numerose situazioni. L’ultimo caso, non si è sviluppato in Italia, ma rischia di coinvolgerci in modo diretto.

Allarme pesante: oltre centomila polli abbattuti. La preoccupazione del Ministero

Un focolaio di influenza aviaria è stato infatti confermato in un allevamento di polli da carne a Deurne, in Olanda. Secondo quanto riportato dalle autorità, le autorità hanno disposto l’abbattimento di oltre centosessantamila polli per impedire la diffusione del virus. La situazione è monitorata con estrema attenzione dall’Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo (NVWA). Lo studio ha confermato la presenza di altre tre aziende avicole (che sono state tenute sotto stretta sorveglianza), nel giro di un chilometro. Altre sette (che verranno monitorate nei prossimi dieci giorni) sono presenti nel raggio di tre chilometri.

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Allarme pesante: oltre centomila polli abbattuti. La preoccupazione del Ministero – cityrumors.it – Ansa Foto

Ci sono poi numerose aziende avicole nel raggio di dieci chilometri. Per le quali è scattato immediatamente il divieto di trasporto per pollame, uova e letame. In quest’area si trovano 46 allevamenti, alcuni dei quali erano già soggetti a restrizioni a causa di recenti focolai nelle vicine località di Ysselsteyn e Veulen.

Perchè l’Italia guarda con preoccupazione al focolaio olandese?

Perchè il focolaio di Aviaria olandese rischia di coinvolgere anche l’Italia? Quali sono le caratteristiche potrebbero accumunare le due vicende? Partiamo da un presupposto: la località di Deurne si trova a circa 10 chilometri da Ysselsteyn (Limburgo), dove le autorità hanno rilevato l’influenza aviaria per la terza volta in una sola settimana. Questo indica un’alta concentrazione del virus nella regione. Per limitare la diffusione del virus, in tutti i Paesi Bassi è in vigore già da ottobre l’obbligo di stabulazione al chiuso (obbligo di tenere i volatili al chiuso) per tutti gli allevamenti avicoli commerciali. Una mossa che si è resa necessaria dopo aver verificato la modalità di diffusione del virus.

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Perchè l’Italia guarda con preoccupazione al focolaio olandese? – cityrumors.it

Secondo gli esperti, tutto sarebbe da attribuire ad alcuni uccelli che, avrebbero infettato il pollame (motivo che ha portato alla stabulazione al chiuso). Si tratterebbe degli uccelli acquatici, considerati i principali serbatoi del virus e in grado di infettare gli allevamenti all’aperto o penetrare in quelli intensivi attraverso falle nella biosicurezza. Questi uccelli arrivano dal Nord Europa, sfruttando le stesse rotte migratorie che coinvolgono anche l’Italia. Impossibile stabilire quando e se, queste rotte potrebbero virare sul nostro Paese, ma la probabilità è molto alta. E potrebbe quindi portare al “coinvolgimento” dei pollami nostrani

Esiste però una differenza sostanziale sul modo in cui l’Italia (rispetto ai Paesi Bassi) gestisce questo tipo di emergenza. Mentre l’Olanda ha una densità di allevamenti tra le più alte al mondo (il che rende i focolai come quello di Deurne esplosivi), l’Italia ha investito molto negli ultimi anni in sistemi di tracciabilità digitale. Questo permette ai veterinari delle ASL di sapere in tempo reale dove si sposta ogni singolo carico di uova o polli, cercando di “arginare” il virus prima che colpisca interi distretti produttivi. Un particolare che può ris

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