Allarme bomba in città, momenti di panico tra turisti: problema rientrato dopo poco
Aumenta la preoccupazione ed anche la psicosi di possibili nuovi attentati nelle città europee. Dopo quanto accaduto nella serata di venerdì a Mosca al “Crocus City Hall” dove hanno perso la vita 137 persone e quasi 200 feriti in merito ad un attentato terroristico, si è diffusa la notizia di un allarme bomba. Questa volta in Italia, precisamente a Venezia, nella notissima piazza San Marco. Il tutto è accaduto nel primo pomeriggio di questo lunedì 25 marzo.
Il motivo di questo allarme? Una borsa ed un trolley che erano stati abbandonati sopra le passerelle per l’acqua alta. In quel momento si è scatenato il panico tra gente che scappava e si rifugiava in negozi e chi non aveva capito cosa stesse accadendo. Pochi minuti più tardi, però, la verità: si trattava di un falso allarme. Non solo: alcuni turisti smemorati avevano lasciato involontariamente le valigie lì e le hanno recuperate dopo mezz’ora. Giusto in tempo prima dell’arrivo degli artificieri.
Sul posto sono arrivati polizia locale e carabinieri che hanno rimproverato i turisti colpevoli di aver fatto scattare il panico tra i presenti. Subito dopo l’allarme le forze dell’ordine avevano già avviato le procedure di sicurezza. In che modo? Transennato l’area tra il campanile e l’ingresso della Basilica. I due bagagli erano stati notati precisamente dinanzi a Palazzo Ducale. I turisti li avevano spostati e poi abbandonati sotto il campanile di San Marco.
Momenti di preoccupazione e di grande panico, soprattutto dopo gli ultimi episodi di Mosca (con tanto di falso allarme in un centro commerciale a San Pietroburgo ed un altro nella capitale russa) e l’imminente visita di Papa Francesco prevista per il 28 aprile. Quasi tutta la gente che si trovava in piazza ha lasciato il posto ed è rientrata in albergo o si è allontanata per paura.
I proprietari dei bagagli si sono “giustificati” dicendo che volevano girare più leggeri ed avevano lasciato le borse lì. Non pensavano, però, di provocare tutto questo. Dopo aver capito del grave errore e di aver rischiato di mettere in pericolo le persone hanno chiesto scusa. Il protocollo di sicurezza era stato già attivato con tanto di transenne e presenza di forze dell’ordine.
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