Dopo i fatti della notte, con l’intervento USA nella crisi tra Israele e Iran, il governo ha innalzato le misure di sorveglianza e prevenzione degli obiettivi più sensibili
Gli Stati Uniti sono entrati in guerra contro l’Iran al fianco di Israele. Poco prima delle 2 in Italia, nella notte tra sabato e domenica, infatti, il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’attacco a tre siti nucleari della Repubblica islamica, quelli di Fordow, Natanz ed Esfahan, che sarebbero andati distrutti. Una pericolosa escalation che adesso rende ancora più calda la situazione geopolitica, tra la crisi che ancora non è cessata tra Ucraina e Russia e lo stesso Israele impegnato a Gaza.
Ora la preoccupazione è altissima in tutta Europa per un possibile allarme terrorismo. L’evolversi di alcune situazioni già critiche in alcune zone molto calde del mondo hanno spinto le autorità alla massima allerta, e anche l’Italia sta facendo la sua parte. In un recente intervento alla Camera, il ministro Matteo Piantedosi ha confermato che in Italia sono 28 mila gli obiettivi sensibili, ecco perchè l’allerta resta altissima e il livello di sicurezza è stato alzato al massimo.
Pericolosa escalation
L’esacerbarsi del conflitto tra Israele e Hamas, quello tutto nuovo tra Tel Aviv e Teheran, che ha visto nella notte il coinvolgimento anche degli Stati Uniti, ha ridato voce ai diversi gruppi fondamentalisti islamici che hanno già colpito l’Occidente in varie occasioni e hanno riportato altissimo in Italia e in Europa l’allerta terrorismo. Nella prime ore del mattino gli Stati Uniti hanno attaccato l’Iran colpendo i 3 principali siti nucleari del paese.
E’ stato lo stesso presidente Donald Trump ad annunciare l’esito positivo dell’operazione, aggiungendo poi che si è trattato del raid che deve porre fine al conflitto, “l’Iran deve fare la pace. Eventuali rappresaglie porteranno a nostri attacchi ancora più massicci”. ha detto il presidente USA. Un’escalation però che ora preoccupa tutti i governi soprattutto europei per le possibili ritorsioni, ecco perchè l’Italia ha alzato al livello massimo lo stato di allerta terrorismo verso possibili obiettivi sensibili presenti sul nostro territorio e nelle nostre città più importanti.
Convocato il comitato analisi strategica antiterrorismo
Il livello di sicurezza era stato già alzato all’inizio della crisi tra Israele e Hamas, ma ora, dopo l’escalation ulteriore che c’è stata per il coinvolgimento dell’Iran, è stato portato al livello massimo di allerta, soprattutto intorno a obiettivi sensibili, sedi diplomatiche e luoghi rappresentativi dei Paesi coinvolti nella guerra in Medioriente. Oltre agli aeroporti, agli stadi e altri luoghi ad alta concentrazione di persone, massima attenzione è stata data all’ambasciata israeliana in Italia, ai diversi quartieri ebraici presenti a Roma e in altre città, ai luoghi di culto, ai centri culturali, alle scuole e alle aziende che lavorano in Medio Oriente, come per esempio la compagnia aerea israeliana El Al.
Roma è chiaramente il centro più caldo, con oltre 4mila obiettivi sensibili. Altre zone tenute sotto controllo sono Milano, che ospita la seconda comunità ebraica in Italia, ma anche a Torino, Firenze, Napoli e Trani, le due città con le più grandi comunità ebraiche del Sud Italia. Al ministero dell’Interno è stata convocata una riunione del Casa, il “Comitato analisi strategica antiterrorismo”. Sempre al Viminale, è stato convocato il Cnosp, cioè il Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica, presieduto dal ministro Matteo Piantedosi, con la partecipazione dei vertici di intelligence e le forze di polizia.
