Attentato in Francia, l’ex 007: “Non era un lupo solitario”

Alan Rodier, ex 007, in un’intervista al ‘Quotidiano Nazionale’ si sofferma sull’attentato in Francia e lancia un chiaro allarme in vista del Natale.

La Francia è ricaduta nell’incubo del terrorismo. L’attacco che ha ucciso un turista tedesco in pieno centro a Parigi ha portato nella mente dei cittadini quanto successo negli anni scorsi e Macron è pronto ad alzare il livello di attenzione per evitare altri episodi simili.

Francia terrorismo intervista ex 007
In Francia il terrorismo spaventa: le ultime – Cityrumors.it – © Ansa

L’attentatore non era un lupo solitario – ha spiegato al Quotidiano Nazionale l’ex 007 Alan Rodier – era schedato e ha continuato a navigare di nascosto nelle acque nere di una galassia che non conosciamo proprio. Era in contatto anche con Thibaut, arrestato nel 2012 e poi fuggito in Siria con moglie e figli. Nel nostro Paese ci sono oltre 5mila persone schedate con la S e ci vorrebbero almeno 15 agenti per ognuno di loro“.

Rodier: “Ogni Paese ha il suo problema”

L’allarme terrorismo naturalmente non riguarda solo la Francia. “Ogni Paese ha problemi di questo genere – sottolinea l’ex 007 – ci sono ovunque delle grandi masse d’immigrazione illegale che possono diventare vivai di terrorismo. Di certo lo Stato transalpino è sotto tiro e abbiamo la più forte comunità musulmana d’Europa. E questo spiega il perché di tutti questi attentati“.

Per fermare tutto questo bisognerebbe “scandagliare meglio i social che ora sono una maledizione perché offrono mille possibilità di comunicazione clandestina ai delinquenti“.

Olimpiadi e l’incubo terrorismo

Francia terrorismo intervista ex 007
In Francia controlli rafforzati anche in vista delle Olimpiadi – Cityrumors.it – © Ansa

Naturalmente questi attentati stanno portando la Francia (e non solo) ad alzare l’attenzione in vista del Natale. Ma nel Paese transalpino i fari sono puntati anche sulle Olimpiadi. “Verranno prese delle misure molto rigide – conferma l’ex 007 – ma il rischio zero non esiste. Certo il terrorismo fa molta paura, ma provoca sicuramente meno morti degli incidenti stradali“.

Una cosa da fare secondo me è quella di chiedere ai giornali di dare meno spazio ai terroristi – sottolinea ancora Rodier – raccontare quanto fatto significa offrire loro la cassa di risonanza di cui hanno bisogno senza volerlo“.

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